Omelia (13-01-2013)
don Giovanni Berti
Battesimo: immersione nel mondo

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Battesimo significa letteralmente "immersione".
Ed è quello che Gesù compie dal momento in cui decide di scendere nel mondo: si immerge completamente nella realtà degli uomini, vivendone le contraddizioni, i drammi, le domande, le gioie e i dolori e persino la morte.
L'evangelista Luca ci presenta in modo veloce ma preciso il contesto del gesto di Gesù. Il popolo in attesa che si domanda se Giovanni è il Cristo, rappresenta tutta l'umanità che in modi diversi si domanda il senso della vita e cerca una risposta su Dio. Potremmo dire che Gesù prima ancora di immergersi nell'acqua del Giordano, si immerge dentro questo popolo e fa proprie le domande e i dubbi di tutti.
La celebrazione del battesimo di Gesù "chiude" liturgicamente il tempo di Natale, nel quale abbiamo ricordato prima di tutto la sua nascita nel corpo reale di un bambino, e poi la sua manifestazione al mondo attraverso questi misteriosi e lontani Magi. Il Battesimo nel Giordano dice chi è Gesù, e ci racconta come egli stesso ha compreso tutta la sua missione che segue.
La voce che scende dal cielo («Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento») è la conferma da parte di Dio che in quell'uomo Gesù è presente l'inviato di Dio.
Io credo che quella voce dal cielo è risuonata continuamente negli orecchi e nel cuore di Gesù durante tutta la sua vita, specialmente quando il percorso si faceva in salita e duro, specialmente quando umanamente sembrava impossibile portare a compimento la volontà di Dio. Gesù non sarà guidato dalla certezza del successo (che di fatto non ci sarà dal punto di vista dell'accoglienza immediata... perché morirà in croce abbandonato dagli stessi amici), ma sarà guidato e sorretto dalla consapevolezza che è amato da Dio, e da lui è chiamato Figlio. Questo amore interiore è la vera forza di Gesù uomo, e mentre tutti penseranno che la morte in croce è la prova che è un reietto da Dio, proprio li Gesù sentirà di aver portato fino in fondo la sua missione d'amore e che li Dio lo accoglie fino in fondo.

Parlare del Battesimo di Gesù non può non interrogare la nostra esperienza di Battesimo.
Cosa vuol dire essere battezzati? Quali conseguenze ha per la nostra vita umana?
Abbiamo fatto un sacramento che ci porta fuori dal mondo? Ci salva dal peccato? E' stato compiuto su di noi un rito tradizionale inevitabile per la nostra cultura?
Vedere Gesù che si immerge nell'umanità fino in fondo, senza paura di "sporcarsi le mani" con i peccatori e i lontani (verrà accusato di bestemmia e impurità e di trasgredire le regole religiose), mi ricorda che anche io sono "immerso" in lui e quindi nelle sue scelte e stile di vita.
Essere battezzato mi porta a vedere l'umanità come luogo dove sperimentare l'incontro con Dio. Non è fuggendo dal mondo e dai problemi della vita umana (che mi toccano e coinvolgono in prima persona) che posso dirmi cristiano, ma è proprio l'opposto. Incontro Cristo nell'uomo, negli uomini, proprio là dove vivono le relazioni, dove cercano un senso della vita, anche la dove sbagliano e cercano di rimettersi in piedi.
Non devo aver paura di "sporcarmi le mani" se vivendo la vita umana fino in fondo posso sbagliare e cadere in contraddizione. E' fondamentale però che non spenga mai quella voce interiore di Dio che dice anche a me: "tu sei, Giovanni, figlio mio amato....". E' questa la differenza cristiana e la cosa che davvero mi rende come Cristo: la voce di Dio che mi invia e che mi assiste sempre, anche e soprattutto nei momenti più difficili e in salita.
Il Battesimo che ho ricevuto da piccolo, non è quindi solo un rito del passato, ma un'esperienza quotidiana di immersione della mia vita nella vita di Gesù, e nella sua comunità che è la Chiesa. Il Battesimo è immersione anche nel mondo intero, dove proprio lui ha scelto di immergersi per amore.


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