Omelia (14-01-2013) |
Riccardo Ripoli |
Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini Quante volte ci lamentiamo del mondo che va a rotoli, vediamo principi e valori calpestati, assistiamo alla maleducazione incombente, all'egoismo, al opportunismo che dilaga ed avanza. Ma ci siamo mai chiesti cosa possiamo fare noi per cambiare questa situazione, per invertire una tendenza che ci porterà a naufragare in preda alle onde? Cosa può fare un ragazzo adolescente, cosa una casalinga, un operaio, un commercialista, un politico, un esattore delle tasse, un poliziotto, ognuno di noi? Ogni giorno abbiamo a che fare con delle persone, con il negoziante, l'autista dell'autobus, l'impiegato comunale, il vigile urbano, il figlio e spesso restiamo turbati dal loro comportamento, ogni tanto ci arrabbiamo e il più delle volte lasciamo perdere e dentro di noi lo mandiamo a quel paese, in silenzio per non avere grane. Ma non è così che il mondo cambierà. Se ci arrabbiamo susciteremo maggiore ira da parte dell'altro, se stiamo zitti è come accettare quel comportamento. Dobbiamo dialogare, diventare pescatori di uomini, far capire all'altro con amore e pacatezza che sta sbagliando. Se un ragazzo non cede il posto in chiesa o sull'autobus all'anziano che è lì vicino a lui dobbiamo insegnargli che sarebbe corretto alzarsi, magari nessuno lo ha mai fatto presente, forse nessuno con amore. Se un commerciante ti risponde in maniera scontrosa bisogna dirgli che poteva essere più gentile e donare magari un sorriso, forse non si è accorto di essere stato brusco. Se un figlio non dialoga e si chiude nel suo silenzio, con amore gli si deve far capire che non è stando zitti che si costruisce un rapporto. Non tutti possiamo cambiare il mondo con un soffio, forse nessuno può farlo, ma ognuno di noi può utilizzare le gocce che ha a disposizione per battere continuamente sulla roccia e riuscire a scavarla. Essere pescatori di uomini significa oggi catturare l'attenzione delle persone per donare loro i valori che nessuno gli ha mai insegnato, per poi lasciarli andare di nuovo in mare aperto. Non abbiamo tutti gli stessi strumenti di pesca, ma tutti possiamo pescare, insegnare, donare principi, dare l'esempio. Non lamentatevi se il mondo va a rotoli, se le persone si comportano male, in fondo è anche colpa vostra se non fate nulla per cambiare tale situazione. Con l'affido, accogliendo un bambino nella propria casa, si evita che un domani sia un delinquente, un drogato, un genitore abusante. L'affido è una bella rete che serve a togliere da un mare in tempesta un bambino, salvarlo da affogamento certo, per rimetterlo in mare quando questo si sarà placato ed il ragazzo sarà in grado di nuotare con le proprie forze. |