Omelia (20-01-2013)
don Roberto Seregni
Il gratis di Dio

Mancano pochi giorni alla partenza per il Perù. Mi divido tra saluti, vaccinazioni e varie incombenze "tecniche". Cerco di tenermi un buon tempo per la preghiera e il silenzio. Lascio che la Parola mi nutra senza fretta e metta a nudo tutte le paure e le gioie di questo nuovo inizio.
Scrivo questa breve meditazione dalla casa dei miei genitori, quella dove sono cresciuto. Mi ritaglio una spazio sul tavolone del tinello, quello che ospitava i miei compiti pomeridiani prima della partenza per il seminario. In cucina viaggia la lavastoviglie, qui a fianco incombe lo stendino straripante di panni profumati di pulito e sulla mensola le bollette da pagare. Mi piace scrivere da qui la prima meditazione del nuovo tempo ordinario. Mi sembra il posto più adatto per lasciare che questa meravigliosa pagina di Giovanni mi parli.

Tra tutti i Vangeli è l'unico che riporta i fatti di Cana con il primo segno del Rabbì (il quarto evangelo non parla di miracoli, ma di segni...).
Un segno strano, insolito e, a ben guardare, inutile. Forse, secondo una certa logica, sarebbe stata più significativa una guarigione, un esorcismo o un morto che riprende vita. Invece Gesù sorprende e converte in vino circa seicento litri d'acqua!
Certo: un modo davvero strano per iniziare una carriera da Rabbì!
Roba da matti.
O da Dio.

Con questo gesto insolito e apparentemente inutile, Gesù inaugura un tempo nuovo!
Il Rabbì scatena la logica inedita della grazia che dona al di là del dovuto, del misurato e del previsto.

E' il gratis di Dio.
Scandaloso per i farisei, misterioso per i dodici, meraviglioso per i peccatori.

E' davvero bello iniziare da questa riflessione il tempo ordinario che la chiesa ci dona. Ci ricorda che la quotidianità è il tempo in cui fare esperienza della gratuità di Dio, della Sua presenza, del soffio potente e delicato dello Spirito.
Davvero c'è un vino buono e abbondante pure per te!
Almeno davanti a Dio non c'è nulla da conquistare o da meritarsi, basta solo avere bicchieri vuoti e pronti ad accogliere il dono che già è stato versato.

Buona settimana
dR
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