Omelia (18-01-2013) |
Riccardo Ripoli |
Scoperchiarono il tetto e calarono il lettuccio Ogni tanto sui giornali, alla tv ed anche nel Vangelo leggiamo di atti di eroismo. Persone che compiono qualcosa di speciale per altri mettendo a rischio la propria incolumità, la loro posizione, il loro futuro. Quanti sono però gli atti di eroismo che ogni giorno vengono compiuti, ma si da notizia solo a quelli che hanno carattere di straordinarietà, che stupiscono, che fanno vendere i giornali, che fanno audience. L'eroismo di un istante è encomiabile, ma spesso risponde ad un impulso, ad una propria necessità o ad un egoismo, pensiamo ad un pilota che si trova su un aereo con il motore in avaria e riesce a salvare i passeggeri, è certamente un eroe, ma se andiamo a ben guardare ha avuto pochi istanti per decidere cosa fare ed anche la sua vita era in pericolo; se la mia casa brucia e dentro c'è mio figlio, mi butto tra le fiamme senza pensarci un attimo e sono già eroe, ma se nella casa ci fosse stato un barbone sarei andato lo stesso a salvarlo? Non voglio sminuire coloro che con grande coraggio mettono a repentaglio la propria vita, ma l'eroismo non è una cosa eccezionale, è una situazione che molte persone vivono ogni giorno della loro vita. Avevamo un ragazzo che a cinque anni era abusato dalla mamma e dai suoi conviventi insieme al fratellino di sette il quale, quando poteva, si faceva violentare al posto del più piccolo per salvarlo, ma anche se sui giornali non è mai andato lui è un eroe. Chi lotta ogni giorno contro la propria malattia senza farla pesare agli altri e con il sorriso sulle labbra cerca di aiutare tutti quelli che in qualche modo si interfacciano con lei è un eroe silenzioso; e così tutti coloro che ogni giorno mettono in pericolo la propria vita per difendere le persone, per prevenire i crimini uscendo di casa ogni mattina con il pensiero che quel giorno un bandito potrà ferirli o ucciderli; non meno eroe è un genitore che dedica la sua vita ai figli rinunciando a buona parte della sua vita personale compiendo mille rinunce e rimandando continuamente i piccoli piaceri della vita; e così sono eroi tutti coloro che in qualche modo, silenziosamente, quotidianamente, si prodigano, in un modo o nell'altro, per chi ha bisogno del loro conforto, delle loro braccia, di un sorriso. Il vero eroismo non è dato da un singolo atto, ma dalla costanza e dalla fatica di ogni giorno. Il Signore ammira gli atti di eroismo, specie quelli piccoli fatti con semplicità e accoglie le preghiere di queste persone con immediatezza, così come è avvenuto per coloro che hanno introdotto dal tetto il paralitico nella casa dove stava Gesù. |