Omelia (25-01-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Atti 22, 7-8 Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Chi sei Signore? Io sono Gesù di Nazareno, che tu perseguiti. Atti 22, 7-8 Come vivere questa parola? Dal dialogo di Gesù con Paolo si vede come il Signore si identifica con i discepoli, i cristiani. Oggi sono tanti i cristiani che muoiono per mano di altri solo perché sono cristiani, perché portano il nome di Gesù Cristo. L'immedesimarsi del cristiano con Gesù e viceversa è il misterioso legame che fonda le radici nel mistero della salvezza, nel cuore della Trinità stessa. E' Gesù medesimo che rivela questo orizzonte sublime della fede: è possibile a tutti una relazione intima con Lui, Salvatore nostro. Paolo lo ha incontrato in un modo personale e profondo sulla via verso Damasco e da persecutore è diventato non solo credente, ma un innamorato di Gesù e la sua vita è cambiata radicalmente. Si fa battezzare e purificare dai peccati e invoca il nome di Gesù: d'ora in poi il suo zelo è vivere e annunciare Cristo: "...non vivo più io, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20). Signore Gesù, Lo so che tu conosci il cuore di ogni persona e incontri ognuno là dove si trova, secondo la propria apertura e capacità, aiutami ad essere sempre pronto ad accoglierti, non lasciarmi mai mancare al appuntamento. Signore Gesù, chiedo di vivere sempre in comunione con te, e prego per l'unità di tutti i fratelli cristiani. La voce dell'Apostolo Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne riceverà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà la vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Paolo ai Galati 6,7-9 |