Omelia (20-01-2013)
don Luigi Trapelli
Il vino della gioia

Le nozze di Cana rappresentano un miracolo, anzi per Giovanni un segno, per capire chi è veramente Gesù. Il testo è denso e bellissimo.

Gesù è invitato a nozze. Però chi contrae realmente le nozze sono Israele e Dio.
 Israele è simbolizzata dalla madre di Gesù e dai servi. Infatti Maria viene definita Donna, ma nel senso positivo della vera donna in antitesi con Eva. Maria è la vera figlia di Sion, la Donna ideale. Lo sposo è Dio che offre fino in fondo il vino buono.

Alla presenza di Dio, Israele ( quindi la Madre) si rivolge a Gesù.
 E Gesù interviene donando un vino migliore.
 Dicendo "non hanno più vino", la Madre con delicatezza e tenerezza tipica delle donne, fa comprendere che Israele ha bisogno di aiuto, rivela la miseria del suo popolo.

Anche quell'apparente contrasto: " Che cosa c'è tra me e te o donna" è da intendersi nel senso di un agire di Gesù a livello superiore, diverso. Gesù sta pensando alla sua ora, l'ora della gloria, l'ora della croce, dove Gesù si rivelerà in tutto il suo splendore: "Dalla croce attirerò tutti a me".

Davanti alla miseria del suo popolo Israele, Gesù decide di manifestare la sua gloria con dei segni, fino all'ora finale della croce. Maria accoglie tale percorso e dice ai servi di mettere in atto quello che Gesù ha ordinato. Solo così può avvenire il segno, il passaggio dall'acqua in vino, cioè dalla prima alla seconda alleanza. L'acqua diventa vino proprio nel momento in cui Gesù ordina di attingere l'acqua e portarla al direttore di mensa. Solo quando il direttore assaggia si accorge che l'acqua è diventata vino.

Aggiungo solo alcuni piccoli elementi a questo testo troppo denso per condensarlo in poche righe.

- Le giare per la purificazione sono sei e non sette. Il numero della perfezione per gli ebrei è il sette e quindi il sei richiama l'imperfezione, il sette meno uno.

- Gesù porta il vino nuovo, la nuova alleanza, il segno di una gioia vera. Perché il vino è proprio il simbolo delle nozze e della gioia. Per questo il vino si beve sempre insieme e difficilmente da soli. Il vino è quella gioia che noi siamo chiamati a portare in questo nostro mondo.

- E poi Maria, la donna. E' l'unica che si accorge che qualcosa manca. E' sempre delicata, attenta.
Non si scompone anche quando il Figlio sembra risponderle in modo sgarbato. In realtà invita i servi a mettere in atto quello che Gesù dirà loro. Magari non capisce appieno, ma rispetta la volontà del Figlio.

Le nozze di Cana rappresentano il primo segno di Gesù nel Vangelo affinché i discepoli di allora e di oggi possano credere in Lui. 
Il grande segno, poi, avverrà sulla croce quando, dice Giovanni, Gesù non tanto spirò, bensì rese lo Spirito cioè alitò lo Spirito di Dio a tutte le persone. E, proprio su quella croce, vinse la morte.