Omelia (23-01-2013)
Riccardo Ripoli
Lo osservavano per poi accusarlo

E' strano come ci siano tante persone che non fanno nulla per egoismo o per incapacità e si mettano a spiarti da dietro le tende cercando in te ogni minimo errore e, quando non lo trovano, si inventano le peggio cose.
Ricordo quando un giorno di settembre organizzammo la nostra Marcia annuale ad Orentano, con oltre mille presenze. Con i ragazzi ed i volontari abbiamo lavorato per quindici giorni ininterrottamente perché tutto fosse perfetto, l'erba tagliata, gli alberi curati, il recinto dei cavalli pulitissimo, le siepi potate, e chi è venuto a trovarci sa quanto lavoro ci sia nel tenere pulito e ordinato tutto quanto. Arrivano le persone ed io ero vicino alla porta di ingresso della casa - per arrivare dove ero io avevano già percorso circa duecento metri nel giardino - ed una signora diceva ad un'altra con grande entusiasmo "guarda che bel posto, guarda come è ben curato, mai siamo stati ad una marcia in un posto bello come questo, si vede proprio che questi ragazzi ci tengono molto" e così parlando si è fermata proprio vicino a me, non sapendo chi fossi, scambiandomi per uno dei partecipanti. L'altra signora invece era perplessa, si guardava intorno, mugugnava per poi esordire dicendo "Si, però guarda quei gerani nel vaso come ci stanno male". Era proprio la voglia di trovare qualcosa di negativo, qualcosa per denigrare.
Fin tanto che ciò accade con il giardino è male di poco, ma purtroppo le persone criticano costantemente ogni gesto, ogni parola, ogni principio che cerchiamo di dare.
La mia mamma diceva "chi non fa', non falla" ed è plausibile che di errori ne facciamo, ma è brutto quando fanno delle critiche senza nemmeno conoscere la nostra realtà.
parlo di noi, ma è chiaro che questo accade a chiunque faccia qualcosa per il prossimo. In molti animi si creano gelosie e denigrare qualcuno li fa stare in pace perché nel paragonarsi con sé stessi l'ago della bilancia pende a loro favore.
Gesù nel Suo essere uomo ha condiviso con noi anche questo aspetto della fragilità umana e, pur attirando critiche per ogni cosa che facesse, ha sempre agito per amore del prossimo.
Sempre la mia mamma amava scomodare Dante per dire "non ti curar di lor, ma guarda e passa" e così da sempre cammino per la mia strada, fiero anche dei miei errori, non già per averli fatti, ma per averli capiti e corretti. Altri errori sono in agguato, ma non mi fermo certo per la paura di doverli affrontare. Le critiche sono ben accette, perché fanno crescere, ma quando sono fatte da chi conosce il nostro contesto, per aver vissuto diversi giorni con noi, per conoscere le nostre dinamiche e quelle di un bambino in affido per averle provate sulla propria pelle.
Oggigiorno sono in molti a sentirsi vasi di terracotta costretti a viaggiare in mezzo a vasi di ferro, e la paura di rompersi è tale e tanta in molte persone al punto da starsene fermi e buoni, non lottare mai, seguire la corrente. E così facendo vediamo tutti come va il mondo, con politici che rubano, con furbate da parte di tutti, con omicidi all'ordine del giorno perché è più facile prendere con la forza ciò che vogliamo, nel nascondimento, piuttosto che lottare giorno per giorno per far valere le nostre ragioni.
Leggevo proprio in questi giorni il Salmo 64 della Bibbia ed è bellissimo

Ascolta, o Dio, la voce del mio lamento,
dal terrore del nemico proteggi la mia vita.

Tienimi lontano dal complotto dei malvagi,
dal tumulto di chi opera il male.

Affilano la loro lingua come spada,
scagliano come frecce parole amare

per colpire di nascosto l'innocente;
lo colpiscono all'improvviso e non hanno timore.

Si ostinano a fare il male,
progettano di nascondere tranelli;
dicono: "Chi potrà vederli?".

Tramano delitti,
attuano le trame che hanno ordito;
l'intimo dell'uomo e il suo cuore: un abisso!

Da sempre è così, da sempre chi ci vuole male fa di tutto per denigrarci e, se possibile, eliminarci o quantomeno escluderci.
Il Salmo continua dandoci una grande speranza indicandoci la strada da seguire, ovvero quella di agire comunque e che sarà il Signore a pensare a difenderci. Per noi è stato così da sempre, tutti coloro che ci denigravano sono passati e noi siamo sempre in piedi, forti e baldanzosi ogni giorni di più perché sappiamo che prima di noi anche Gesù è passato dalla nostra stessa sofferenza e le denigrazioni ci danno così maggiore forza per andare avanti

Ma Dio li colpisce con le sue frecce:
all'improvviso sono feriti,

la loro stessa lingua li manderà in rovina,
chiunque, al vederli, scuoterà la testa.

Allora ognuno sarà preso da timore,
annuncerà le opere di Dio
e saprà discernere il suo agire.

Il giusto gioirà nel Signore
e riporrà in lui la sua speranza:
si glorieranno tutti i retti di cuore.