Omelia (25-01-2013) |
Riccardo Ripoli |
Nel mio nome scacceranno i demoni Spesso sentiamo parlare alla televisione di attentati in nome di Dio, gente che uccide delle persone in nome di una Fede. Come si può essere tanto scellerati da compiere azioni così cattive verso il nostro prossimo, e per di più fregiarsi del titolo di "seguaci di Dio". Chiaramente sono indottrinamenti, ma anche da un punto di vista logico sono stupidaggini perché è impensabile che si possa convincere qualcuno ad abbracciare Dio utilizzando la violenza. Chi potrebbe mai avvicinarsi a un Dio che apprezzasse l'omicidio, l'insulto della persona, la mancanza di rispetto per la vita umana? Dio è amore, pazienza, perdono, accettazione, attesa paziente e nulla ha a che vedere con l'odio, la violenza, la guerra, l'omicidio, gli attentati e chi li perpetra riesce solo ad allontanare le persone dalla Fede riuscendo soltanto a radunare persone arrabbiate e invasate. Gesù nel Vangelo ci dice "chi crederà potrà compiere grandi prodigi se lo farà nel mio nome" Alla base di tutto c'è il credere, credere in Dio, nel Suo amore incondizionato, nell'accettare il bene ed il male, nel perdonare chiunque. Ogni persona ha un suo percorso nella vita e ci sono traguardi che qualcuno raggiunge prima, altri che vengono tagliati in tarda età, altri ancora che non vedono mai la luce. Credere è per molti un traguardo al quale si guarda da lontano, talvolta con sospetto, altre volte con tenerezza, altre ancora con disprezzo, ma tutti siamo alla ricerca di qualcosa, di Qualcuno più grande di noi in cui credere, senza Fede in Qualcuno, senza ideali si vive una vita da sbandati, si vive alla giornata. Molti ragazzi sono contenti di vivere giorno per giorno delle belle cose che incontrano sul loro cammino, ma prima o poi si stancano e con un po' di maturità cominciano ad interrogarsi sul senso della vita, sul loro futuro, sulla morte, sena magari accorgersi di aver iniziato un percorso verso Dio. Un cammino ad ostacoli nel quale siamo messi a dura prova dai problemi legati alla nostra condizione umana e non tutti ce la fanno ad affrontare le difficoltà, così cascano nella droga, nell'alcolismo, nella bella vita fatta di luci, sesso e discoteche, incuranti di chi hanno intorno. Sono scelte che porteranno solo a rimandare il tempo degli interrogativi. Una volta raggiunta la Fede saremo talmente innamorati di Dio da essere pronti a fare tutto nel Suo nome, ed è Lui a dirci "Andate e predicate il Vangelo" ovvero fate conoscere ad altri i miei insegnamenti, aiutateli a camminare verso di me. Ed aggiunge "chi crederà potrà fare grandi prodigi nel mio nome e da questi saranno riconosciuti come credenti" e quindi ascoltati da chi voglia intraprendere un percorso verso il Signore. Non guerre, non violenza, non plagio o vessazioni, ma amore, esempio, rispetto, attesa. Chi ha Fede ha il compito di andare per il mondo a fare del bene ed il Signore gli consentirà di farlo, da queste azioni saranno riconosciuti ed ascoltati da chi si avvicinerà a loro. |