Omelia (28-01-2013)
Riccardo Ripoli
Se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi

Se prendo un pezzo di legno, un listello robusto di cinquanta centimetri, non ci faccio un gran che, posso magari usarlo per girare la vernice nel barattolo. Se prendo anche un chiodo posso mettere il listello al muro e farne un porta foto o una bacheca per gli avvisi. Ma se prendo altri tre listelli e li metto insieme posso cominciare a costruire le basi per una sedia e dare grande utilità a quei pezzi di legno. Mettere insieme quattro listelli di per se stesso non crea però il manufatto, occorrono due cose basilari, il lavoro e la colla. Così per diventare famiglia non basta che due persone si mettano insieme e facciano un paio di figli, è necessario che ci sia unione tra loro, complicità, consapevolezza che c'è un fine comune da perseguire, che la felicità di uno, così come la sofferenza, è la felicità di tutta la famiglia. Affinché tutto questo si compia ci vuole del lavoro, dove il falegname che costruisce la sedia è Gesù, ma noi siamo la sua manodopera più o meno specializzata a seconda del grado di maturità che abbiamo raggiunto, ma ognuno è chiamato a fare il suo lavoro perché la famiglia resti unita. Il legno ed il lavoro non bastano a creare una sedia, occorre anche una certa dose di buona colla che tenga insieme i pezzi, e questa è data dai principi, valori, insegnamenti, dialogo costante, interesse di ognuno per le cose degli altri.