Omelia (30-01-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Marco 4,2-3 Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate!» Mc 4,2-3 Come vivere questa Parola? Un verbo impegnativo apre e ritorna più volte nel capitolo delle parabole sui semi e sulla terra che li accoglie: ascoltare (cf Mc 4,3a.9.12.23). L'ascolto implica quel "tendere orecchio alla parola", l'invito che ci è stato già rivolto in questi giorni; coinvolge non solo la capacità di udire da parte di chi ascolta, ma anche il comprendere con la mente, l'accogliere con il cuore, il mettere in pratica nella semplicità del vissuto quotidiano. Perché è lì che l'ascoltatore viene raggiunto dall'insegnamento autorevole di Gesù, dalla dottrina semplice espressa in parabole, dall'imperativo che non vuol comandare ma esortare: "Ascoltate" (4,3a). Solo dall'ascolto attento infatti si potrà arrivare a prendere una posizione di fronte al racconto apparentemente semplice ma comprensibile solo a coloro che hanno orecchi capaci di ascoltare e di comprendere, gli occhi limpidi per vedere, volontà pronta a convertirsi (cf 4,9.12); coloro che sono "terra buona"! È proprio questa la condizione necessaria perché la parabola ~ l'insegnamento abbia effetto...e porti frutti: essere "terra buona". Difatti, sia il racconto della parabola (4,3b-8) sia la sua spiegazione (4,14-20) precisano la diversità del terreno su cui il seminatore getta il seme. Il seme è buono, tutto; capace di fruttificare. Dipende dal terreno, dalla sua capacità di riuscire ad accogliere nel proprio grembo quel seme buono, avvolgerlo con il necessario calore e umidità, proteggerlo dalle insidie temporali, dai pericoli che possano ostacolare la crescita e la maturazione del seme una volta spuntato. L'invito ad ascoltare allora diventa innanzitutto una sollecitazione ad avere cura del terreno della nostra vita affinché sia sempre più terra buona . Terra buona, non uno sterrato sul quale è facile calpestare ogni tentativo di bene; terra sgombra dai sassi che impediscono la crescita libera del seme; terra ripulita dai rovi spinosi che potrebbero soffocare anche le pianticelle già grandi. Terra buona, che accoglie il buon seme della Parola, seminata dal buon Seminatore; e porta buoni frutti. Una preghiera ~ canto contemporaneo: Sai che un seme seminato fra i sassi nasce subito e radici non ha e così al primo raggio di sole tutto brucerà. Così accoglier la parola con gioia se non sei costante non servirà basta un soffio un po' più forte di vento e tutto crollerà. Ma tu Signore fa' di me la terra buona. Tu coltivami e semina nel cuore la parola. Signore fa' di me la terra buona fammi crescere e portare il frutto della Tua parola in me, in me... Comunità Cenacolo |