Omelia (02-02-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 2,30-32

I miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele
Lc 2,30-32


Come vivere questa Parola?

La liturgia odierna per un momento dal "tempo ordinario" ci riporta al "tempo iniziale" della nostra salvezza, alla riflessione sul mistero del Figlio di Dio incarnato che adempie anche tutte le prescrizioni esposte nella Legge di Mosè. Lo vediamo quindi presentato nel tempio a Gerusalemme, consacrato al Signore come ogni maschio primogenito del popolo d'Israele.

Quel tempio però è soprattutto casa del Padre suo. E lui, quel bambino ancora il fasce, è il Cristo, il Messia promesso, l'unto del Signore annunciato dai profeti e atteso dai secoli. È la prima volta che vi entra e già smuove gli animi, anche se ancora in modo silenzioso,...perché il tempo ancora non è opportuno. Non però per il vecchio Simeone, uomo giusto e pio che aspettava la consolazione di Israele (cf Lc 2,25) che, mosso dallo Spirito Santo, si reca in tempio, accoglie tra le braccia il bambino, benedice Dio e... canta! Canta commosso perché comprende che è arrivata la salvezza del Signore: per lui, per il suo popolo, per tutte le genti. Riconosce, con i suoi occhi e nel suo cuore, in quel bambino il Salvatore. Ma profetizza anche che quella luce tanto attesa e invocata sarà per molti segno di contraddizione e non di risurrezione perché non riusciranno ad accogliere i suoi pensieri, la luce della sua parola che svelerà i pensieri di ogni cuore umano.

Come già gli avvenimenti precedenti, anche il cantico e la profezia di Simeone riguardo il bambino stupiscono il padre e la madre di Gesù (cf Lc 2,33) che solo più tardi comprenderanno il senso di quel stare nella casa del Padre suo e del occuparsi delle cose del Padre suo (cf 2,49). Questo infatti vuol dire, anche per Gesù, essere consacrato a Lui: compiere la missione per cui è stato inviato, essere luce e salvezza per tutte le genti, per ogni figlio d'Israele, per ogni uomo.

Rafforza, Signore, la nostra fiducia in te, purifica la nostra fede, sostienici con la tua grazia affinché con gioia portiamo a compimento la nostra vocazione: essere tuoi discepoli e testimoni, luce per rivelarti alle genti, per la Tua gloria.

Dal Messaggio per la 17a Giornata Mondiale della vita consacrata:

«In Cristo ci riscopriamo amati da Dio, già consacrati a Lui mediante il battesimo, chiamati all'offerta di noi stessi nell'amore, sostenuti dalla grazia dello Spirito. In Lui ritroviamo ogni giorno il senso della nostra vocazione e la gioia di essere discepoli e testimoni».