Omelia (14-02-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Isaia 52,9

Prorompete insieme in canti di gioia
Is 52,9


Come vivere questa Parola?

L'invito al digiuno e alla penitenza, che ci è stato rivolto ieri con l'inizio del sacro tempo della quaresima, si intreccia con un'esplosione di gioia: Dio ha snudato il suo braccio per mostrare la sua salvezza. L'umile confessione del nostro peccato ci fa trovare gioiosamente confusi nell'abbraccio di un Padre che null'altro attendeva che questo istante per rivestirci delle vesti nuziali e metterci al dito l'anello del figlio.

Ecco, cos'è la quaresima: il tempo di ritornare in noi stessi, prendere coscienza del nostro insulso esserci allontanati da casa, o forse di essere sì rimasti in essa, ma vivendo più da ospiti pretenziosi che da figli in piena sintonia col sentire del Padre.

È tempo di ridestarci dal sonno, di rialzare il capo prestando ascolto al muto richiamo di chi ci sollecita a realizzarci in pienezza, secondo il nome che ci è stato donato: figlio, figlio di Dio, a immagine di Gesù, il primogenito.

Non c'è allora spazio per la tristezza, ma neppure per l'inerte e passivo vivere alla giornata che svuota di senso il nostro andare.

Una voce annuncia il ritorno del Signore in Sion, la città santa, con il suo dono di pace, di salvezza, di libertà. Sì, Dio è alle porte di quella cittadella santificata dalla presenza dello Spirito Santo che è la nostra anima. Attende la nostra scattante risposta, fatta degli umili e semplici gesti che ritmano ordinariamente le nostre giornate. Nulla di straordinario in sé, ma reso singolare per la rinnovata carica di amore con cui lo assumiamo.

Con la certezza gioiosa che sto andando incontro al Signore, voglio vivere questa quaresima senza facili sconti o concessioni: riprendo subito in mano l'impegno che mi sono assunto ieri e lo rilancio per questo nuovo giorno.

Esulto di gioia, Signore, al pensiero che tu sei alle porte con il dono di pace di cui il mio cuore è assetato. Grazie, mio Dio!

La voce di un testimone

La gioia è Dio stesso. Attraverso questa giornata che con fatica hai vissuto per gli altri, per rendere un servizio ai più poveri, Dio si manifesta e ti fa gustare la Sua gioia. Anche se, magari non sai nulla di Lui, attraverso un gesto di carità e di amore, tu incontri, tu conosci Dio".
Abbè Pierre