Omelia (09-02-2013) |
Riccardo Ripoli |
Gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato Durante il giorno ogni persona interagisce con altre, si trova a trattare certi argomenti, risolvere problematiche, ascoltare lo sfogo di qualcuno, incontrare un amico che non vedeva da tempo, ricevere un'offesa e tanto altro ancora. La nostra natura di uomini ci porta a mangiare più volte al giorno del cibo che fa bene al nostro organismo, ma che produce anche scorie che devono essere eliminate. Così è nelle relazioni con il prossimo, è bellissimo interagire e ci gratifica, ma sarebbe necessario, al pari del cibo, espellere quotidianamente le scorie che da tali interazioni si producono con il dialogo, semplicemente raccontando ciò che si è fatto durante la giornata a qualcuno che con interesse ti ascolti, ti faccia domande, si ricordi che in quel giorno avevi un appuntamento importante o che dovevi prendere una decisione e ti domandi come sia andata. Non possiamo pretendere che tutti gli amici o i familiari siano per te un punto di appoggio e di ascolto, ma almeno una persona, la moglie, il marito, il figlio, i genitori, un amico, un sacerdote dovrebbe esserci, altrimenti si rischia di tenersi tutto dentro e quel cibo potrebbe creare più danno che altro. A volte nelle famiglie manca il dialogo, magari per stanchezza e non per cattiveria o scarsa volontà, ma il risultato è lo stesso. Spesso nel Vangelo gli apostoli raccontavano a Gesù ciò che avevano fatto e Lui li ascoltava con affetto, non già perché non lo sapesse, ma per dar loro la possibilità di raccontarsi, di condividere le emozioni e le tristezze provate durante la giornata e magari ricevere consigli sul come agire in futuro. Dialogate con i vostri figli, chiedete loro come è andata a scuola, cercate di capire se la loro tristezza è causata da un amore deluso, da un brutto voto, da una paura. Dialogate con le persone che avete vicino, chiedete loro come è andata la giornata e se vi dicono domani avrò da fare questo legatevi un cordino al cuore come promemoria ed il giorno dopo chiedetegli come è andata. Non pensate che gli altri siano talmente forti da non aver bisogno delle vostre attenzioni. Non è possibile farlo con tutti, ma almeno fatelo con le persone che vivono sotto il vostro stesso tetto. |