Omelia (14-03-2004) |
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Urgenza della conversione "Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo!" E un ammonimento severo. Non sempre la predicazione di oggi lo mette in evidenza, e la catechesi sembra averlo radiato dai suoi manuali. Ma allora, è o no il Vangelo che dobbiamo predicare? Questo ammonimento non è dello stesso Cristo? Fedele al suo Maestro, la Chiesa lo propone oggi alla nostra meditazione. - Che cosa significa convertirsi? Significa rispondere alla chiamata di Dio e fare una scelta: orientare decisamente la nostra vita nella direzione indicata da Cristo. Significa liberarsi dall'attrattiva dei beni di quaggiù per volgersi risolutamente verso Dio. Significa spezzare le catene della vana gloria, della gelosia, delle lusinghe del guadagno e della ricchezza, per camminare generosamente al seguito del Signore, preoccupati soprattutto di compiere la volontà di Dio. Significa sforzarci di mantenere le promesse del battesimo: rinunciare al peccato per vivere da figli del Padre. - Questa conversione è necessaria: senza questo sforzo di rinnovamento interiore, senza questo riordino, noi non potremo mai realizzare il nostro eterno destino: "Voi perirete!" - dice Cristo. Dobbiamo dare alle nostre attività un valore eterno, segnandole col marchio dell'amore: l'amore verso Dio, amato sopra ogni cosa; l'amore verso i fratelli, dedicandoci al loro servizio. Questa conversione è urgente: "Il tempo passa, l'eternità si avvicina". Ci pensiamo? È una follia rimandare sempre al dopo la nostra conversione, chiudere l'orecchio ai richiami di Dio. Temiamo di stancare la sua pazienza! Il fico sterile sarà tagliato prima o poi. "Se noi sentiamo oggi la voce del Signore, non induriamo ancora a lungo il nostro cuore". |