Omelia (18-02-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Matteo 25, 37

"Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?"
Mt 25, 37


Come vivere questa parola?

ACCORGERSI

Matteo 25 è il nome di una comunità evangelica vicinissima a casa mia: lì, il Pastore ospita nel condominio di sua proprietà, adiacente alla sala del culto, famiglie diseredate, italiane e straniere, in attesa di una sistemazione migliore. Vivono lì, insieme, per alcune settimane o mesi, alcuni anche per anni. Ogni nucleo familiare nella sua stanza, condividendo con gli altri i servizi igienici e il mangiare. Una vita poverissima quella di questa strana comunità, che a volte funziona in modo criticabile, ma permette a tutti "di avere vita" oggi, magari domani anche" in abbondanza"! Un'incarnazione particolare della pagina di Vangelo della liturgia odierna, una provocazione alla nostra ipocrisia, una scossa per iniziare ad accorgersi delle necessità degli altri, un appello ad intervenire, magari anche non facendo tutto al meglio, ma dando quel minimo che permette di non dimenticare alle persone di avere una dignità da custodire. Quante volte pensiamo la santità come una astratta divinizzazione! La frase del vangelo, qui riportata, comunica lo stupore di quelle persone della parabola, ringraziate da Dio per cose che non si erano resi conto di fare... servivano l'uomo, si erano chinati sull'immagine di Dio impressa in ogni creatura e l'avevano riconosciuta e amata. Questa è santità!

Oggi, non voglio passare accanto a nessuno in modo indifferente. Signore, fa' che mi accorga del desiderio di vita delle persone con cui vivo e lavoro! Aiutami a mettermi a servizio di questo loro desiderio, cercando con loro una vita piena e abbondante per tutti!

La voce di un vescovo profeta

"Io non risolvo il problema degli sfrattati ospitando famiglie in vescovado, come ho fatto (...). Non spetta a me farlo, spetta alle istituzioni: però io ho posto un segno di condivisione che alla gente deve indicare traiettorie nuove, insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".
Dalla biografia di Mons. Tonino Bello "Don Tonino: Fratello Vescovo", di Claudio Ragaini