Omelia (21-03-2004) |
don Marco Pratesi |
La debolezza del Padre La parabola detta "del figliol prodigo" è certamente ricchissima, ed è un impoverimento grande considerare unicamente il personaggio del figlio minore. I personaggi sono tre, il padre e i due figli, e ognuno di questi dice molte cose; ma il vero protagonista è il padre: soffermiamoci su questa figura. Salta subito agli occhi il suo atteggiamento nei confronti del figlio minore. Prima acconsente a dargli "la parte del patrimonio che gli spetta". In realtà questo patrimonio non è ancora del figlio minore, ma il padre fa un gesto che va al di là della legge e del calcolo dei diritti e va incontro ad una richiesta che è chiaramente poco lusinghiera nei suoi confronti. Non c'è poi bisogno di insistere sull'atteggiamento del padre mentre il figlio è assente: la sua attesa, la sua gioia al ritorno, ecc. Di fronte alla contestazione dura del figlio maggiore il padre si comporta in modo analogo: esce a pregarlo di entrare in casa, lo ascolta, gli spiega le proprie ragioni. Questo padre è davvero completamente per i figli, questo padre dona tutto ai suoi figli, e non solo i suoi beni e la sua casa, ma se stesso. Eppure non è compreso dai figli: il minore se ne va perché in casa non si sente realizzato, il maggiore sta in casa senza capire davvero chi sia il padre e condivide con lui ben poco. Non sappiamo nemmeno se il minore, una volta tornato, riuscirà a capire fino in fondo il cuore del padre oppure rimarrà in casa così come si era proposto, "come uno dei suoi servi". Ma questo padre continua ad amare: risalta la grandezza del suo amore, che è dono puro. Questo suo amore in termini umani non è certamente vincente. Questo padre non è davvero un eroe, semmai è facile scambiarlo per un debole, perché si umilia di fronte ai figli. Non capito, sfruttato, non fa valere i propri diritti, non rinfaccia, non recrimina, non pretende risarcimenti, non si impone. E' davvero un amore divino, totalmente gratuito e gratuitamente totale. Ecco il volto del Dio che Gesù ci rivela: un amore da comprendere, da percepire, da accogliere. Padre di Gesù, che sei anche nostro Padre, donaci di cogliere il tuo amore, di accoglierlo e di diventarne servitori nel mondo. All'offertorio: Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia incontro col Padre misericordioso, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente. Al Padre Nostro: Chiediamo al Padre che il suo Nome sia santificato, che la nostra vita lasci trasparire il suo amore grande: |