Omelia (23-02-2013)
Riccardo Ripoli
Fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni

Il sole e la pioggia non guardano in faccia a nessuno, arrivano per i buoni e per i meno bravi, per i poco peccatori (uomini senza peccati non ne esistono) e per i peccatori. Irradiano i loro effetti benefici senza giudicare nessuno, in piena democrazia. In questa vita siamo tutti uguali agli occhi di Dio, tutti Suoi figli degni di essere amati, consolati, rimproverati, sollecitati a far del bene. Il giudizio arriverà alla fine dei nostri giorni, ma così come il Signore tratta tutti noi con grandissimo amore, anche noi dobbiamo trattare gli altri allo stesso modo.
Un segno distintivo di chi crede in Dio, ancor prima della croce appuntata sul petto o penzolante da una catenina d'oro, dovrebbe essere l'amare coloro che sentiamo nostri nemici, quelli che in molti disprezzano, le persone che più di altre si sono distinte per delle azioni ignobili. E' facile giocare a fare Dio con la vita degli altri, è facile puntare il dito e condannare chi la pensa diversamente da noi, chi si macchia di un qualche orribile delitto, ma se giochiamo a fare Dio, se possiamo permetterci di giudicare tutti, facciamo Dio fino in fondo e aiutiamo gli altri, non abbassiamoci a chiedere aiuto per noi perché essendo Dio non dovremmo avere difficoltà a toglierci d'impaccio da soli. Il Signore invece per noi esiste solo quando abbiamo bisogno, ma quando ci detta una regola, quando ci insegna ad amare tutti perché fratelli di un unico Padre, ci ribelliamo ed allora prendiamo della Fede ciò che ci fa comodo. Quante divisioni all'interno della Chiesa, quante all'interno delle stesse parrocchie con gente che durante la Messa non si saluta neppure, figuriamoci fuori di chiesa quanti nemici ci creiamo.
I peccati vanno condannati, ma va fatto con amore, non urlando nelle piazze. Bisogna donare speranza a chi ha sbagliato perché è un nostro fratello. L'odio chiama l'odio e se uccidiamo chi ha ucciso diamo il via ad una faida senza fine, se condanniamo una famiglia che non accudisce il proprio figlio facciamo nascere altri bambini figli della disperazione e dell'abbandono, ma se abbracciamo il peccatore dicendogli che ciò che ha fatto è sbagliato, ma che vogliamo che lui capisca ed esca da una certa situazione avremo recuperato alla vita una persona. Capite? Una persona. Oggi si gioca con le parole, si gioca con la vita degli altri "questo lo ucciderei, questo bene che sia morto, questo meno male che lo hanno messo in galera". Ma dico, scherziamo? Sono persone come noi. ma se noi sbagliassimo e per questo ci ritrovassimo da soli, per questo ci togliessero la vita, la libertà, l'amore del prossimo, che ne sarebbe di noi? Avete mai provato ad immedesimarvi in un assassino, in una prostituta, in un pedofilo? Avete mai cercato di capire perché ha preso una strada sbagliata? Tanti i motivi e quasi sempre perché nessuno lo ha aiutato prima, nessuno ha capito la sua sofferenza ed il disagio in cui affogava, nessuno lo ha difeso quando abusavano di lui o lo picchiavano. Quanti bambini ho visto sofferenti, alcuni ho potuto abbracciarli ed educarli, per altri non mi è stato concesso e in quanti si sono rovinati per il solo fatto di non essere stati amati, seguiti, accuditi.
Ma i vostri figli, pur criticando il loro operato quando sbagliano, non siete disposti ad amarli sempre e comunque? A perdonarli ogni volta che cascano nell'errore sperando che quella sarà l'ultima volta? Ed anche se un giorno sarete costretti a denunciarli, non starete loro vicino con amore nella speranza che possano redimersi capendo il loro errore?
Amate i vostri nemici, le persone che vi fanno del male, gli uomini che si macchiano di delitti perché è così che il Signore tratta noi ed è solo così che potremo aiutare l'umanità ad uscire da tanta cattiveria. L'odio genera soltanto odio, mentre l'amore dona speranza e produce amore, pace, serenità di cui tutti noi abbiamo grandissimo bisogno.
Oggi è di moda urlare nelle piazze il proprio odio, il proprio malcontento verso tutti, ma dove ci potrà portare tutto questo? Porterà altri a gridare più forte per farsi sentire, fino a che non arriveremo allo scontro fisico e a cercare di ridurre al silenzio chi la pensa diversamente da noi ed osa contraddirci.
Non spetta a noi giudicare, a noi spetta soltanto amare.