Omelia (24-02-2013) |
don Luigi Trapelli |
Anticipo della gloria Dopo il brano delle tentazioni, dove Gesù vince la presenza di Satana, Egli sale sul monte a pregare in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni, che saranno le colonne della prima Chiesa. Gesù sceglie i luoghi appartati, isolati, in alto, per potersi fermare e pregare il Padre. Mentre sta pregando, si trasfigura o meglio cambia d'aspetto e la sua veste diviene candida. Chi è abituato alla preghiera sa che, dopo un po' di tempo, si ha questa esatta sensazione. Si cambia d'aspetto, si è meno rigidi, il pensiero vola verso un infinito e si sperimenta una sensazione mistica. In quel frangente, Gesù dialoga con Mosè ed Elia. Mosè rappresenta la Legge del Sinai, i dieci comandamenti, la Torah ebraica. Elia è il profeta che è asceso al cielo in un carro di fuoco e gli ebrei attendono da un momento all'altro il suo ritorno. La legge e i profeti, quindi l'antica o meglio la prima alleanza, dialoga insieme con Gesù. Oggetto del discorrere è la morte di Gesù a Gerusalemme. Mentre Gesù parla con Mosè ed Elia di argomenti profondi i discepoli, invece di ascoltare, sono oppressi dal sonno. Cercano comunque di stare svegli e vedono la gloria di Dio. Mentre si parla alle persone in modo profondo, non tutti sanno ascoltare, perché molte volte si pensa ad altro o si è troppo superficiali. Tuttavia se l'ascolto nasce, allora le persone sperimentano la gioia di tale incontro. Avviene tra gli uomini e avviene con Dio. Pietro, focoso come sempre, vorrebbe fermare questo incontro come una bella foto. Vorrebbe che la vita si fermasse lì al Tabor, senza andare al Calvario. Quante volte anche noi vorremmo fermare il tempo, quando tutto sembra andarci per il verso giusto, ma la vita non è fatta solo di momenti felici!! La nube avvolge i tre discepoli ed entrando in tale nube che rappresenta Dio, hanno paura. Davanti alla gloria di Dio, al suo manifestarsi, gli uomini hanno paura. E poi la voce del Padre che dice " Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo". Il Padre riconosce in Gesù il suo Figlio diletto che tutti noi siamo chiamati ad ascoltare. Siamo uditori della Parola di Gesù. La voce cessa. Gesù rimane solo. La legge e i profeti, la prima alleanza se ne va. Rimane la seconda ed eterna alleanza. E i discepoli rimangono in silenzio. Solo dopo la Pasqua potranno comprendere ciò che è avvenuto. Gesù ha rivelato nella trasfigurazione la sua gloria futura che però avverrà solo dopo la morte in croce. La vita è una Pasqua continua: sofferenza e gloria che si sfidano in un duello perenne in questa nostra storia. Gesù ha sconfitto in maniera definitiva la morte e questa è la nostra grande certezza! |