Omelia (27-02-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Matteo 20,26 «Chi vuole diventare grande tra di voi, sarà vostro servitore» Mt 20,26 Come vivere questa Parola? La grandezza evangelica si misura sul servizio. Il tema già focalizzato nella liturgia di ieri, oggi viene ripreso e portato ad un livello ancora più alto... e profondo (cf Mt 20,17-28). Siamo nel contesto del terzo annuncio della passione, della morte e della risurrezione. E si sale a Gerusalemme, con Gesù che questa volta non prende in disparte solo alcuni dei suoi discepoli, ma tutti i dodici. A loro viene rivolto l'annuncio, tutti loro sono, in qualche modo, chiamati a seguirlo su quella stessa via. Appare però come se la chiamata non fosse del tutto percepita. L'apprensione di alcuni dei discepoli sul posto da occupare nel regno futuro e lo sdegno degli altri, sollecita Gesù ad una nuova chiamata "a sé" a ad un ulteriore insegnamento. Essere capi o governanti secondo le modalità del mondo sono a portata di tutti, o quasi tutti; ma non così dev'essere tra chi segue il Figlio dell'uomo, il quale non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti (20,28). Forse l'obiettivo del terzo annuncio della passione e morte del Figlio dell'uomo era proprio comprendere questo: "diventare grandi" significa farsi servitori degli altri,...fino a dare la propria vita. È l'atteggiamento del cristiano che non si preoccupa della propria posizione ora o nel futuro, ma che veramente prende coscienza di quanto sia amato e servito dal Signore, e allo stesso modo si muove ad amare e servire il prossimo. Dammi che Ti riconosca, dammi che Ti possa amare sempre più; dammi che Ti resti accanto, dammi d'essere amore. [dal canto ispirato alla preghiera del beato Charles de Foucauld] Dal messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2013: «Il cristiano è una persona conquistata dall'amore di Cristo e perciò, mosso da questo amore [...] è aperto in modo profondo e concreti all'amore per il prossimo. Tale atteggiamento nasce anzitutto dalla coscienza di essere amati, perdonati, addirittura serviti dal Signore, che si china la lavare i piedi degli Apostoli e offre Se stesso sulla croce per attirare l'umanità nell'amore di Dio». |