Omelia (28-02-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Geremia 17,7

Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia
Ger 17,7


Come vivere questa Parola?
Il brano di Geremia (17,5-10) trova l'eco nel Salmo responsoriale (cf Salmo 1). Insieme, ci illustrano l'effetto delle opere compiute con giustizia o con intenzioni poco trasparenti: il Signore che scruta le menti e saggia i cuori, darà a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni (cf Ger 17,10). Per questo la benedizione dell'uomo che confida nel Signore viene opposta alla maledizione di chi si fida solo del umano e si allontana dalla via del Signore. Ma si sottolinea soprattutto il fatto che "confidare nel Signore" significa non solo mettere in pratica i suoi comandamenti, ma anche trovare in Lui la fonte di quell'acqua fresca e permanente che gli permette di "portare frutti" in qualsiasi stagione della vita. La persona che agisce in questo modo, allora, nella Legge del Signore trova anche la fonte di gioia, la medita, giorno e notte e si affida pienamente a Colui che veglia sul suo cammino.

Non è riuscito a trovare questa fonte il ricco presentato da Luca nel Vangelo (cf Lc 16,19-31). Appagato dalle sue ricchezze e bramosie, non ascoltava le ammonizioni della Legge e dei Profeti, e giorno dopo giorno ignorava il povero Lazzaro davanti alla porta della sua casa: gli chiedeva solo le briciole che cadevano dalla mensa abbondantemente apparecchiata. Lazzaro era per lui il segno e l'esempio di quella fiducia che apre la felicità eterna. Se l'avesse guardato...

Veglia, o Signore, sul cammino di chi confida in te, spalanca i nostri cuori e le nostre menti ai tuoi insegnamenti, sostienici nella condivisione quotidiana.

Dal messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2013:

«...La priorità spetta sempre al rapporto con Dio e la vera condivisione evangelica deve radicarsi nella fede».