Omelia (26-02-2013)
Riccardo Ripoli
Chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato

Ma davvero pensate che ogni cosa che avete sia per merito vostro? Certo, mi si dirà "ho lavorato una vita per avere una casa", ma avete mai pensato se invece di essere nati a Roma, Salerno, Torino, Firenze, Livorno da una buona famiglia che vi ha permesso di andare a scuola foste cresciuti in un quartiere malfamato della periferia di Palermo, con un padre violento ed una mamma prostituta? Vi siete mai domandati di chi sia il merito se avete avuto una vita facile? O vi siete mai chiesti di chi sia la colpa di altri per aver visto nella propria esistenza solo maltrattamenti, abusi, privazioni dal momento in cui siete stati partoriti?
Il Signore per chi crede, la vita per chi non abbia Fede ci mette alla prova. Dona tanto ad alcuni e poco ad altri e aspetta paziente di vedere come ognuno di noi investa ciò che ha ricevuto. Molte persone tengono stretti i propri averi, condividono con pochi il loro sapere, distribuiscono affetto con il contagocce come se ogni stilla che esce dalla propria persona fosse un dolore immenso, attaccati alle cose materiali di questa vita, non disposti a condividere con altri la fortuna che hanno ricevuto. Per di più nasce in tanti la superbia, il disprezzo verso chi abbia avuto meno fortuna di altri, verso chi sia nato in situazioni di degrado. Il mondo, lo vediamo in ogni aspetto della natura, ha un suo equilibrio e ciò che sale prima o poi scende, per quanto in alto possa essere mai salito. Quanto può durare la nostra vita? Ottanta, cento anni? Forse anche di più, ma poi? Cosa ne sarà di voi dopo la vita terrena? Per chi crede ci sarà Dio e la vita eterna che ci ha promesso, ci sarà un giudizio e chi avrà aperto il cuore agli altri ne troverà giovamento, chi avrà sofferto sarà consolato, chi si sarà abbassato sarà innalzato e chi si sarà innalzato verrà abbassato. Per chi non ha Fede, per coloro che pensano che finita la propria vita terrena tutto si risolva in polvere, capiscano che l'unica cosa che rimarrà di loro sarà il ricordo delle persone, l'esempio che avranno dato per costruire il futuro ed almeno per questo dovrebbero imparare a condividere le proprie gioie con coloro che poco hanno ricevuto. A chi non ha Fede chiedo "e se poi, alla fine della vita, doveste ritrovarvi davanti a Dio? Mica potete escluderlo a priori. Allora pensate a cosa fa un buon investitore, punta tutto su uno stesso titolo oppure diversifica il suo patrimonio, in modo tale che se un'operazione risultasse fallimentare non vada in rovina. Pensate agli altri finché potete, mettetevi alla loro altezza, dialogate con tutti coloro che incontrate. Con la prudenza del buon investitore mettete parte di voi nella cassetta di sicurezza che alla vostra nascita è stata aperta nella banca del cielo, e vi accorgerete che non è poi così male vivere con umiltà donando parte della propria vita, del proprio amore, del proprio tempo agli altri. Gli interessi arriveranno subito e vedrete che accogliere un bambino in affido, dare una casa ad una famiglia, condividere il pasto con chi è povero, confortare un ammalato vi faranno provare emozioni che tutti i beni della terra non potranno mai farvi sentire.