Omelia (10-03-2013)
Giovani Missioitalia
Una carezza di Dio

«Questo mio figlio era morto ed è tornano in vita, era perduto ed è stato ritrovato». Di persone che si perdono per strada se ne vendono tanti in giro, ma quanti vengono ritrovati? Quanti sono aiutati a riscoprire il senso ed il valore della propria vita? A quanti è offerta la possibilità di trovare in Gesù Cristo una speranza nuova?

Nel 2009 a Taiwan (23 milioni di abitanti) ci sono stati 4.063 suicidi; nel 2012 circa 3000. Il Giappone (126 milioni di abitanti) ha vuto 32.845 suicidi nel 2009, 90 per giorno, 1 ogni 16 minuti; nel 2010 sono stati 31.690 e nel 2011 per il quattordicesimmo anno consecutivo il numero ha superato i 30mila annui. In Asia, sono in aumento i suicidi tra i 6 e i 13 anni di età. Le cause principali del suicidio sono: depressione, solitudine, perdita di senso della vita e autostima, disagio economico, disagio affettivo. Un ragazzo giapponese di 11 anni ha salutato la vita lasciando un bigliettino con scritto: «Tutto ciò che mi viene in mente è la morte. Mi rendo conto che una volta che si muore è finita, se c'è una prossima vita mi piacerebbe nascere come un animale, come il mio cane, che non causa problemi a nessuno e anche quando fa cose strane, nessuno ci fa caso. Mi dispiace non potevo fare di meglio. Addio». In Italia (60milioni di abitanti), nel 2012 sono stati registrati 3048 suicidi, di cui 1412 per malattia, 324 per cause affettive e 187 per motivi economici.

Di fronte al suicidio le religioni hanno fallito. Nel cristianesimo, va oggi di moda parlare di nuova evangelizzazione spesso senza fare un'analisi profonda della "vecchia evangelizzazione" utile per capire che spessore ha la formazione e la testimonianza degli evangelizzatori (o se ci piace dei missionari).

Il suicidio di un giovane è solo colpa della società "scristianizzata"? Oppure è anche perché nella società c'è carenza di testimoni credibili del Vangelo? Nella seconda lettura l'Apostolo Paolo scrive «lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5,20). Ma come possono gli smarriti lasciarsi riconciliare se non gli si dà la possibilità di riconoscere la misericordia Dio nella testimonianza di coloro che lo annunciano? La nuova evangelizzazione, allora, ci chiede di partire dalla verifica della qualità della nostra esperienza di fede e della testimonianza. Possa ognuno di noi essere una carezza di Dio per l'uomo che si è perso.



Il commento è di Roberto Marinaccio, missionario laico dell'Arcidiocesi di Gaeta nella Repubblica di Cina (Taiwan)