Omelia (08-03-2013) |
Riccardo Ripoli |
Non sei lontano dal regno di Dio Telegiornali, radio, internet, carta stampata ci propinano ogni giorno miriadi di brutte notizie che ci abbattono non facendoci credere nel genere umano. Tendiamo a generalizzare e se sentiamo che un ragazzo ubriaco con la sua auto ha ucciso un bambino, allora tutti i ragazzi sono ubriaconi e irresponsabili; se viene fuori che un prete ha abusato di un suo piccolo parrocchiano, allora tutti i preti sono pedofili; se un extracomunitario si macchia di qualche crimine, ecco che vogliamo rimandare indietro tutti gli stranieri. Ma pensate a quanti bravi ragazzi ci sono che studiano, lavorano, vanno in parrocchia, accudiscono i genitori ed i fratelli minori; quanti sacerdoti lavorano ogni giorno, spesso a rischio anche della propria vita, per il bene del prossimo; quanti stranieri fanno lavori umili, aiutano la nostra economia e con grandi sacrifici mantengono la famiglia nel loro paese di origine. Quando viene ucciso qualcuno vengono fatte interviste strappalacrime ai parenti e solitamente si ascoltano parole di odio, rancore, rabbia. Ieri è stata intervistata la mamma della ragazza uccisa dalla follia di un uomo che è entrato nel palazzo della Regione Umbria. Toni pacati, nessun odio, solo interrogativi, ma la cosa che più mi ha colpito è stata quando l'intervistatrice le ha detto "sappiamo che il padre le ha chiesto scusa per suo figlio". La donna ha trattenuto un attimo il fiato e ha detto "lui non ha colpa, in fin dei conti ha perso anche lui un figlio". Quanta bontà, quanta umanità in questa donna alla quale hanno ucciso la figlia. Il pensiero è andato alla sofferenza di quel babbo che ha perso suo figlio. Che bella lezione di vita che ha dato a tutti noi. |