Omelia (09-03-2013) |
Riccardo Ripoli |
Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato Tante volte ci sarà capitato di fare dei paragoni guardando agli sbagli degli altri e giudicandoli, ringraziando per non essere genitori snaturati che picchiano, zingari che rubano o semplicemente umili e non boriosi come il nostro interlocutore. Già il solo fatto di sentirsi migliori di un altro è un grandissimo errore. Chi ci dice che siamo migliori? Migliori forse in una cosa, ma in tutto il resto? Non certo migliori nel non giudicare, non certo migliori nel non saper vedere i pregi del prossimo piuttosto che i difetti, nemmeno migliori nel guardare ai nostri peccati anziché guardare quelli degli altri. Se andate ad una cena e vi mettete ad uno dei posti migliori perché reputate che vi spetti per la brava persona che siete, ma poi viene il padrone di casa e molto cortesemente vi chiede di spostarvi un po' più lontano che quel posto è riservato ad altri, come ci rimanete? Non è forse più opportuno mettersi all'ultimo posto e semmai dovesse venire il padrone di casa e chiederci di spostarsi più avanti riceverne grande gioia per la considerazione che ci viene donata? Pensate alla politica di oggi. Tutti dicono di aver vinto, tutti vogliono il primo posto e la gente assiste allibita a questa lite per chi deve comandare, e intanto l'Italia va a rotoli, sempre maggiore disoccupazione, aziende che falliscono, persone che devono vendere la propria casa e non sanno come andare avanti. Ed intanto loro litigano, non si mettono d'accordo per il bene comune, paventano nuove elezioni con 350 milioni di costo da aggiungere al bilancio in rosso per creare ancora caos. Fino a quando? Eppure basterebbe molto poco. Basterebbe un po' di umiltà da parte di tutti, la ricerca del dialogo con ognuno, unire le forze e capire quale sia la strada migliore da perseguire. Tutti accusano tutti di sbagliare, di non capire. Ognuno pensa che la sua ricetta sia la migliore in assoluto. E intanto l'Italia va a rotoli. |