Omelia (10-03-2013)
don Giovanni Berti
Nel nostro volto il volto di Dio

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In questi giorni, gli occhi di tutti nel mondo sono puntati verso il Vaticano. Non solo i cristiani cattolici, ma anche tanti cristiani di altre confessioni e persino tantissimi non-cristiani, sono attenti a quel che si sta svolgendo tra le mura di San Pietro a Roma, in attesa di quel che uscirà dal vicinissimo Conclave.
L'elezione di un papa non è certo una cosa scontata. Sembra proprio che dal volto che si affaccerà dal balcone di San Pietro dipenda il volto di tutta la Chiesa Cattolica. Quale sarà il volto della Chiesa dei prossimi anni?
Dal volto dei figli si intravede il volto dei loro genitori, dal volto dei cristiani si intravede il volto di Dio stesso.
La parabola del Vangelo ci parla proprio di una famiglia, di due figli e del loro padre.
Quella che viene raccontata è una storia da un lato drammatica e dall'altra piena di positività.
Abbiamo due figli che in modi diversi abbandonano il padre e si dividono tra loro. Il figlio minore abbandona il Padre sperperando i suoi beni, mentre l'altro rimane in casa ma con l'atteggiamento dello schiavo, incapace di comprendere l'amore del suo genitore e disconoscendo l'altro come proprio fratello. E sullo sfondo emerge chiaro il dolore del padre per entrambi.
La storia però pone l'accento positivo sull'amore di questo padre, che va incontro ad entrambi in figli, pronto anche a perdere la faccia per loro (chi ascoltava questa storia ai tempi di Gesù non poteva non rimanere stupito da questo slancio del padre verso entrambi, andando loro incontro...). Il padre della parabola è proprio Gesù che, criticato per il suo slancio gratuito verso i più lontani (peccatori e pubblicani), non ha paura di perdere la faccia pur di ricostruire legami e far ritrovare speranza a chi l'ha perduta.

Gesù mostra il volto di Dio Padre e insegna a fare altrettanto ai suoi discepoli. Farisei e scribi, che si ritenevano veri custodi degli insegnamenti di Dio, in realtà non sono capaci di mostrare il vero volto di Dio, ma al contrario lo sfigurano, mostrando, con il loro mormorare, un volto di Dio giudice e castigatore. Farisei e Scribi sono un ammonimento per i cristiani che pensano che servire Dio sia mostrarlo rigido e ragioniere, con il foglio in mano per segnare meriti e demeriti e di conseguenza premiare o castigare.
Ma non è questo il volto di Dio!
Il volto di Dio è quello di Gesù che sedeva a tavola con tutti, specialmente quelli lontani dalla "perfezione religiosa".
Gesù faceva questo perché sapeva bene che solo accogliendo e perdonando si poteva far cambiare vita. Solo amando si insegna ad amare.
Io credo che come cristiani, dal papa in giù, siamo tutti chiamati a mostrare questo volto di Dio. E se siamo li in attesa di vedere che volto (e soprattutto che stile) avrà il nuovo papa, dobbiamo, come singoli cristiani, sentirci chiamati a fare la nostra parte, senza deleghe, perché chi cerca Dio, possa vedere nel nostro volto e nel nostro stile di vita il volto e lo stile del padre misericordioso del Vangelo, il volto e lo stile di Gesù oggi.


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