Omelia (14-03-2013)
Riccardo Ripoli
Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera

Come non commentare oggi l'elezione di Papa Francesco?
Il Signore ci parla in mille modi diversi, con avvenimenti, coincidenze, allusioni.
In un momento di crisi ci vogliono dei cambiamenti radicali e tutti noi speriamo che l'elezione di Papa Francesco sia indice di questa innovazione.
I presupposti ci sono tutti, un percorso che parte dalla povertà, il primo ad essere eletto dal nuovo mondo, un nome che riporta il pensiero alla grande rivoluzione messa in atto dal poverello di Assisi, un cardinale che doveva essere eletto papa già sette anni fa, ma forse non era ancora il momento giusto, forse c'era bisogno di Benedetto XVI per staccare da Giovanni Paolo II, forse c'era un progetto nel cuore di molti o forse solo nel cuore di Dio, ma una cosa è certa, oggi abbiamo tra noi Papa Francesco ed è come un nuovo inizio, così come per un bambino è cominciare un quaderno nuovo con tutti i migliori propositi di fare bene.
Il Signore ci parla e chiede a tutti noi e alla Chiesa di fare un passo indietro, alla povertà e non alla ricchezza, all'umiltà e non alle conferenze politiche, non fosse altro per quel nome, Francesco, che sarà sempre un monito per tutti qualsiasi cosa il Papa potrà fare da oggi fino alla fine dei suoi giorni.