Omelia (20-03-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Giovanni 8, 32

"Se rimarrete nella mia parola, siete davvero miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi."
Gv 8, 32


Come vivere questa parola?

Cos'è la verità? La domanda di Pilato e con lui di mille altri, attraversa la nostra storia. Quale esperienza facciamo della verità? Esiste una verità? In Gesù abbiamo un orientamento chiaro che può soddisfare questo desiderio profondo e antico del cuore: rimanere nella sua Parola ci permette di essere suoi discepoli ed essere suoi discepoli significa riconoscere Gesù stesso come via, verità e vita. Questo, dunque, mette nella condizione di accedere alla verità, farne esperienza, camminarci dentro, al punto da poterla constatare e ritrovare nelle pieghe della nostra vita.

La verità per un discepolo è così ritornare in se stessi, riconoscendosi ad immagine di Dio, cercare quella stessa immagine che è impressa nel volto degli altri; è dialogare con quest'altro e con lui condividere brandelli di verità, ricostruendola attorno alla Parola di Dio. Una diffusa esperienza di condivisione di idee, parole, azioni, fatiche, sofferenze ci conduce alla verità, che diventerà così un bene comune, conquistato insieme e che garantisce la nostra libertà. La verità innerva la nostra vita, la fa esistere e le dà senso.

Oggi, Signore, in ogni relazione, in ogni dialogo aiutami a cercare quel brandello di verità che, incontrandomi, potrà rendermi più libero, più vivo, più vicino a te e agli altri!

La voce di un scrittore di oggi

Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi.
Massimo Gramellini, Fai bei sogni, 2012