Omelia (21-03-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Genesi 17, 5

"Stabilirò la mia alleanza con te..."
Gn 17, 5


Come vivere questa parola?

In questa settimana abbiamo meditato a lungo su esperienze di fedeltà, di fiducia, di verità e di libertà e la figura di Abramo ci è stata proposta più volte dalla liturgia, quasi che sia per noi oggi necessario tornare all'essenzialità di quell'esperienza con Dio, alla radice, al cuore dell'alleanza che Egli ha stipulato con l'umanità.

Camminare, edificare, confessare sono i movimenti che il nuovo papa Francesco ci ha consegnato la settimana scorsa nella sua prima omelia: sono i movimenti con cui ci orientiamo e stabiliamo nell'alleanza salvifica di Dio con Abramo, più volte rinnovata e che è culminata nella nuova ed eterna alleanza in Cristo. "Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va". E allora osserviamo Abramo: egli cammina, esce da una terra di finte sicurezze e cerca la terra buona promessa da Dio; per lui questa terra buona sarà Isacco, un pugno di creta che nel ventre sterile di Sara diventerà una creatura voluta da Dio, un sorriso per il mondo, l'edificarsi di una promessa che vede l'uomo e Dio concreatori . Ma è necessario confessare la fede, il primato riservato a Dio nella vita. Abramo lo farà accettando la proposta folle di distruggere quanto faticosamente edificato, accettando di uccidere quel pugno di terra diventato suo figlio. Solo questo gesto al limite della follia permette a Dio di rivelarsi come un Dio di bontà e non un sanguinario e permetterà ad Abramo di confessare una fede totale, cieca in un Dio che non può che volere il bene delle sue creature.

Oggi, Signore ti esprimerò la mia riconoscenza, per l'alleanza eterna in cui mi hai stabilito, è la relazione che mi dà vita e a cui desidero rimanere fedele, con tutto il cuore.

La voce di Papa Francesco

"Camminare sempre, alla presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che chiede Dio".