Omelia (24-03-2013)
Riccardo Ripoli
Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi

Quando stiamo male, quando abbiamo un problema, quando la nostra vita sembra essere arrivata alla fine oppure ad una scelta dolorosa chi vorremmo avere vicino a noi? Le persone più care, i nostri affetti, gli amici più fidati. Ecco che Gesù, nell'ora della Sua morte, ha voluto ardentemente la vicinanza degli apostoli, coloro che Lui aveva scelto tra gli uomini, una rappresentanza. Il Signore ha voluto l'uomo vicino a sé nel momento doloroso, e l'uomo duemila anni fa ha risposto al Suo appello, gli è stato vicino, ha condiviso con Lui la sofferenza e la tristezza. Gesù quel giorno più che mai ha stabilito un'alleanza.
Da sempre invitiamo le persone a venirci a trovare, a sedere con noi a tavola, a consumare un pasto in armonia.
I motivi sono tanti, ma principalmente c'è il forte desiderio di avere vicino a noi le persone, sentire il loro abbraccio, avere una pacca sulla spalla per andare avanti, stringere alleanze per camminare insieme.
Sostanzialmente "Fare Famiglia", così come Gesù ha fatto famiglia con i discepoli e con l'umanità intera, anche tutti noi dovremmo tendere a "Fare Famiglia" con le persone che incontriamo perché solo così potremo sopportare i malanni che la vita ci proporrà.