Omelia (04-04-2004) |
don Marco Pratesi |
Gesù è fedele Ogni evangelista racconta la Passione di Gesù con alcune sottolineature. S. Luca evidenzia che Gesù continua sulla croce ad essere quello che era stato sino a quel momento: porta avanti le sue scelte fino alla morte, e continua ad amare gli altri e a preoccuparsi di loro fino alla fine. Gesù è stato e continua ad essere il profeta che ha annunziato la conversione. Solo Luca riporta il colloquio di Gesù con le donne in pianto: citando Osea, Gesù rinnova il suo pianto su Gerusalemme che non vuole convertirsi. Gesù è stato e continua ad essere l'annunziatore della misericordia del Padre. Luca è ancora l'unico evangelista che ci descrive l'atteggiamento di Gesù lungo tutta la sua passione con questa preghiera: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno". Gesù è stato e continua ad essere colui che è venuto a cercare chi era perduto. Luca soltanto riporta l'episodio del "buon ladrone". Gesù dunque nel momento del buio fitto, dell'"impero delle tenebre", non si rimangia le sue scelte: il suo amore è immutato. Come pure la sua fiducia nel Padre. Gesù è stato e continua ad essere il Figlio affidato alle mani del Padre. Lo dice la preghiera di Gesù morente: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Davvero, "non era possibile che la morte tenesse in suo potere" chi con questi sentimenti nella morte era entrato. Signore, donami di vivere con te e come te la mia morte e le mie morti quotidiane. All'offertorio: Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia per noi comunione con la croce del Signore, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente. Al Padre Nostro: Chiediamo al Padre che in noi il suo Nome sia santificato, che l'amore di Dio sia testimoniato dalla nostra vita: |