Omelia (27-03-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Isaia 50,4 Il Signore Dio ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli Is 50,4 Come vivere questa Parola? Il servo fedele del Signore è anche un servo saggio, un discepolo pronto ad imparare, uno che ogni mattina presta l'orecchio alla parola del Signore; anzi, lascia che il Signore stesso gli apra l'orecchio, non si tira indietro e non oppone resistenza. Non è semplice essere discepoli così. Perché questa obbedienza incondizionata può comportare anche il dolore dell'incomprensione, la solitudine, l'opposizione, la persecuzione. Solo una ferma fiducia che il Signore assiste sempre e dovunque il suo servo fa superare l'insicurezza, la tentazione dell'abbandono della strada giusta o addirittura il tradimento. Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me nella tua grande tenerezza. (dal Salmo responsoriale 69,17) Dall'omelia del papa Francesco (19 marzo 2013): «Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!» |