Omelia (29-03-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Giovanni 19,16-18

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, dove lo crocifissero e con lui altri due...
Gv 19,16-18


Come vivere questa Parola?

Gesù è stato tradito, arrestato, maltrattato, rinnegato, condannato, preso da coloro che devono eseguire la condanna, caricato della croce... Ma è lui, sottolinea Giovanni, che "si avviò verso il luogo detto del Cranio". Ancora una volta il Maestro e il Signore indica la strada da seguire. Non è importante la collocazione geografica, ma l'atteggiamento della sequela. Ciascuno prendendo e portando la propria croce.

Questa via della croce personale noi la percorriamo quotidianamente. Oggi però siamo invitati in modo particolare a seguire Gesù, innalzare lo sguardo su di Lui crocifisso, soffermarsi sotto la sua croce e confessare la nostra fede: il Crocifisso è il nostro Salvatore; con la sua croce e la sua risurrezione ha redento il mondo!

Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani... Sul tuo servo fa splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia (dal Salmo responsoriale 31,15-16)

Dal Motu proprio di Benedetto XVI, La porta della fede, n° 13:

«In questo tempo terremo fisso lo sguardo su Gesù Cristo, "colui che dà origine alla fede e la porta a compimento" (Eb 12,2): in lui trova compimento ogni travaglio ed anelito del cuore umano. La gioia dell'amore, la risposta al dramma della sofferenza e del dolore, la forza del perdono davanti all'offesa ricevuta e la vittoria della vita dinanzi al vuoto della morte, tutto trova compimento nel mistero della sua Incarnazione, del suo farsi uomo, del condividere con noi la debolezza umana per trasformarla con la potenza della sua Risurrezione».