Omelia (31-03-2013)
Riccardo Ripoli
Risurrezione del Signore

A volte ci pare che le cose di cui ci parla il Vangelo siano lontane anni luce. Quando si ascolta la parola "risurrezione" pensiamo che avverrà se abbiamo fede, ma ne siamo un po' distaccati perché tendiamo ad allontanare dal nostro pensiero l'idea della morte.
Eppure Gesù ci ha abituati a vedere ogni fatto occorso duemila anni fa, ogni sua parola, ogni sua promessa per il futuro come un qualcosa di attuale, un qualcosa che continuamente ci viene proposta e si rinnova periodicamente.
Così è per la morte e risurrezione. Quante persone vicino a noi, nella nostra città, nel nostro quartiere muoiono ogni giorno, e non parlo del decesso fisico, ma di quello più umano come una persona sola che si svegli la mattina e speri di poter avere un po' di compagnia, ma arrivata a sera entra nel letto senza aver scambiato una parola con qualcuno ed è morte nel cuore. Come chi va in cerca di lavoro e dopo una giornata di colloqui, di mille curriculum consegnati torna a casa la sera sconsolato per non aver trovato nessun impiego per poter mantenere la propria famiglia. Come un bambino che viene picchiato, ingiuriato, deriso, violentato, abusato, odiato dalle stesse persone che con amore lo avevano messo al mondo che spera che quel giorno qualcuno verrà a prenderlo per dargli una nuova famiglia che lo ami e lo rispetti, ma alla sera va a letto con la morte dentro la propria anima, il dolore per le percosse, la fame, la visione di una mamma che si prostituisce e di un babbo ubriaco e manesco.
Ogni giorno muoiono se qualcuno non si prende cura di loro, ma hanno dentro la speranza, la speranza della Risurrezione. Gesù è morto anche per loro, ha dato a tutti noi la speranza di una vita migliore, la speranza di alzarsi una mattina e vedere che tutto è cambiato, la speranza della Risurrezione già in questa vita.
A volte basta la speranza perché ti da la forza per andare avanti un altro giorno, ricominciare al mattino a sperare che una persona verrà a trovarci, che troveremo un lavoro, che una famiglia decida di accogliere un bambino in affidamento.
Il Signore da a molti di noi un grandissimo potere, ci da la possibilità di donare la Risurrezione a qualcuno, un potere che non possiamo disconoscere, non possiamo far finta di non avere.
Nella stessa misura con cui misureremo saremo misurati.
Oggi abbiamo la possibilità di far risorgere una persona, la possibilità di migliorare la sua vita, domani sarà il nostro turno ed il Signore ci risolleverà dai nostri problemi, ci consolerà, ci darà il suo aiuto nella misura in cui noi avremo aiutato il nostro prossimo.
Risorgete, ma sopratutto fate risorgere coloro che incontrate col vostro cammino.