Omelia (30-03-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Giovanni 19,26-27 Gesù, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo Figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». Gv 19,26-27 Come vivere questa Parola? Rimanere sotto la croce con lo sguardo su Gesù Crocifisso ci coinvolge anche nell'ascolto delle sue parole, ultime quasi. Rivolte a Maria e al discepolo accanto a Lei. Ad ogni discepolo accanto a Lei. Nel silenzio di questa giornata, accogliere quelle parole significa custodirle e meditarle nel cuore, come ha fatto Lei in tutta la sua vita, sin dal primo atto di fede quando divenne Madre di Dio. Ora è anche Madre nostra, Madre della Chiesa. Ognuno di noi sta nel suo cuore e là possiamo apprendere cosa significhi credere contro ogni evidenza, sperare, contro ogni speranza, amare fino alla fine. Ognuno di noi, vegliando Gesù deposto nel sepolcro, può rinnovare la speranza e la fede nella sua risurrezione e l'impegno a diventare il segno vivo della presenza del Risorto nel mondo di oggi. Madre dei viventi, Vergine fedele, donaci la gioia di credere con Te. La voce di un testimone: «Nel tuo Sabato santo, o Maria, sei l'icona della Chiesa dell'amore, sostenuta dalla fede più forte della morte e viva nella carità che supera ogni abbandono. O Maria, ottienici quella consolazione profonda che ci permette di amare anche nella notte della fede e della speranza e quando ci sembra di non vedere neppure più il volto del fratello!» (Carlo Maria Martini, La Madonna del Sabato santo) |