Omelia (31-03-2013) |
don Giovanni Berti |
Gesù non è qui Clicca qui per la vignetta della settimana. Non è qui!... Non è qui! È questa la breve frase che mi risuonava continuamente in testa mentre mi trovavo, questa estate, seduto in disparte davanti alla tomba di Gesù, sotto la grande cupola della Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Ero seduto su uno dei pochi spazi liberi per sedersi, cercando di leggere e meditare il racconto evangelico della resurrezione, mentre una folla di persone entrava e usciva dalla cappella che racchiude la memoria del luogo dove è stato deposto Gesù morto, e dove le donne, secondo il Vangelo, erano state avvisate dei due personaggi in abito sfolgorante che lui era risorto, e che "non è qui"! Il Santo Sepolcro è forse il luogo meno adatto per poter trovare la calma di meditare e pregare. Qualcuno talvolta, in accordo con i custodi, rimane dentro dopo la chiusura serale, e forse allora trova il clima giusto per una tranquilla preghiera. Ma normalmente, negli orari di visita dei pellegrini, il rumore, la folla, l'intreccio dei canti delle diverse comunità religiose che fanno a gara a chi prega più forte, non rendono possibile trovare l'ispirazione giusta per comprendere cosa li è accaduto. Immerso nella confusione, continuavo a ripetermi e a pensare questa frase del Vangelo e questo invito degli angeli a cercare "altrove" Gesù perché non era più li, in quel luogo di morte. Le donne venute al sepolcro con i loro unguenti per dire la parola "fine" alla vicenda di Gesù, trovano il "via" per rimettersi in cammino e cercarlo da un'altra parte, perché non devono più cercare tra i morti lui che è vivo, perché lui non è più li... Il breve dialogo con i due uomini sveglia le donne dal loro torpore spirituale. Il dolore per la perdita dell'amico e maestro le ha fatte come addormentare, e le ha portate a ripetere quasi in automatico i soliti gesti che accompagnano la morte. Si sono quasi dimenticate di tutto quello che Gesù aveva insegnato e preannunciato loro e ai suoi discepoli, e che cioè "bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno". Non credono ancora alle parole di Gesù, e anche gli apostoli, che sono stati tanto tempo accanto a Gesù, quando le donne portano l'annuncio della resurrezione, prendono tutto come un vaneggiamento e nemmeno loro hanno fede. Clicca qui per lasciare un commento |