Omelia (03-04-2013) |
Riccardo Ripoli |
Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino Leggendo il Vangelo di oggi sui discepoli di Emmaus ho pensato di iniziare una nuova raccolta, una collezione di sorrisi. Se vi fate un giro tranquillo in città, senza fretta, potrete incontrare tantissime persone, vedere i loro volti e quello che vi apparirà sarà una chiusura totale da parte della maggior parte di loro. Ed anche voi apparirete loro nello stesso modo. Ma avete mai pensato che ognuno di essi, dietro la facciata da "passeggiata in mezzo alla gente" spesso cupa e triste, ha un mondo che ruota attorno a loro? Sono padri, madri, nonni, figli, nipoti, hanno parenti, amici, persone che dipendono da loro o dai quali dipendere. Amori che si intrecciano, amicizie che nascono, tristezze infinite che giacciono in fondo al cuore. Provate a camminare affiancato ad uno, andare allo stesso passo, non ci farà nemmeno caso tanto è inserito nella folla tumultuosa che vaga da un lato all'altro della strada. Provate a rivolger loro parola, a chiedere l'ora, a dire "che bella giornata" oppure "la vita è sempre più cara" e vedrete che nelle grandi città nemmeno vi risponderanno, mentre nelle piccole accenneranno un timido "eh si" guardandovi con aria infastidita e pensando "ma cosa vorrà questo qui da me?". E lo stesso fareste voi. Ma che peccato! Che dispiacere gettare a terra qualcosa di prezioso che ci viene donato. Ricerchiamo i sorrisi, doniamoli, cerchiamo di interagire con le persone, proviamo a far brillare il sole nei nostri cuori e in coloro che troviamo sul cammino della vita. I discepoli di Emmaus andavano per la loro strada pensierosi, tristi, senza speranza nel cuore e non si sono accorti nemmeno che Gesù stava camminando accanto a loro, che stava donando un sorriso e tanto amore, quel sentimento che avrebbe cambiato la loro vita, trasformato la tristezza in gioia. A volte siamo troppo presi dai nostri pensieri per accorgerci del prossimo e perdiamo tante occasioni per essere felici, perdiamo la possibilità di donare e di ricevere qualcosa di importante per la nostra vita. Non siate chiusi verso gli altri, aprite il vostro cuore, non temete l'aspetto menefreghista del prossimo perché dentro di lui c'è tanto amore, tanto desiderio di aprirsi, così come in voi. Iniziate per primi e vedrete che qualcuno vi risponderà almeno con un sorriso, un sorriso che sarà il miglior viatico per ogni male. |