Omelia (06-04-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Atti 4,20-21 "Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né d'insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: "Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e udito." Atti 4, 20-21 Come vivere questa Parola? La franchezza il coraggio la fronte alta in situazioni sconvolgenti il tran tran della vita, sono sempre rivelatori di veri uomini, di forte personalità. Così è di Pietro e Giovanni, la cui personalità fu plasmata dal Maestro Gesù. Qui li vediamo nel duro cimento di rispondere ai capi religiosi d'Israele che, invidiosi dei prodigi che i due apostoli compirono, li interrogano pieni di malevolenza, non solo, la conclusione è quella di emettere un ordine perentorio: non parlare di Gesù e non compiere nulla nel suo nome. I due seguaci del Signore lo sanno e lo dicono. Quando c'è attrito tra ciò che è richiesto da Dio e ciò che vogliono da noi gli uomini, è a questi che bisogna disobbedire, mai a Dio. Interessante il fatto che essi aggiungono, con lieve ironia: "giudicatelo voi!". È sottinteso: voi che siete grandi sapienti della sinagoga! Stupenda esplosione di fuoco e luce spirituale è quel dire: Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e udito. Signore Gesù, attraverso la tua Parola i silenzi eucaristici e il bene che ci dai da compiere nel servizio del prossimo, Tu ci fai VEDERE e UDIRE la tua VERITA' D'AMORE. Fa' che mai la copriamo con le nostre paure ma coraggiosamente la proclamiamo, vivendo quello che Tu ci hai insegnato. Oggi-domani-sempre. La voce di un famoso scrittore La vita di un uomo puro e generoso è sempre una cosa sacra, da cui si sprigionano forze inaudite che operano anche in lontananza. Hermann Hesse |