Omelia (14-04-2013)
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COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Rocco Pezzimenti

1. Pietro disse vado a pescare e quelli che erano con lui gli risposero "veniamo anche noi con te". Rassegnati per la mancanza del Maestro, ritornano alle loro abituali occupazioni, ma non concludono niente, "in quella notte non presero nulla". Proprio allora il Cristo si rivolge a loro: "non avete qualcosa da mangiare?". Dopo la risposta negativa, dice loro dove buttare le reti e i pesci erano talmente tanti che non potevano portarli a riva. Giovanni capì e Pietro si gettò in mare per andare incontro al Signore. Quando tutti furono a terra videro che Gesù aveva già preparato da mangiare, ma li invitava a mettere sul fuoco un po' del pesce pescato. Intanto Pietro portava a riva i grossi pesci, ma nessuno osava chiedere: "Chi sei?".

2. Eppure, dive il Vangelo, era la terza volta che Gesù appariva loro. Diede loro da mangiare il pane e il pesce e, solo dopo aver mangiato, si rivolge a Pietro chiedendogli se davvero lo amasse più degli altri. La domanda viene ripetuta tre volte e per tre volte segue l'invito: "Pasci le mie pecore". Domanda e invito sono espresse davanti a tutti a ribadire, come dicono i Padri, il primato. "Su uno solo - dice Cipriano - Gesù ha edificato la sua Chiesa, benché avesse dato a tutti gli apostoli i medesimi poteri. Egli ha istituito una sola cattedra per manifestare l'unità e ha disposto che il principio di questa unità derivasse da uno solo (...) affinché la Chiesa di Cristo appaia unica".

3. È verso quell'espressione di unità che, come dicevano gli Atti della scora domenica, tutti si rivolgevano: "portavano gli ammalati (...) ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro". Ecco perciò che quello che viene detto a lui, che rappresenta l'unità, viene detto a tutti i fedeli. Con che umiltà e senso di mistero dovette ascoltare quelle parole: "quand'eri giovane, ti annodavi da te la cintura e andavi dove volevi". Se, però, mi vuoi seguire, dovrai mettere da parte la tua volontà. Col tempo ti porteranno dove non vorrai andare. Questo è l'insegnamento cruciale di chi vuole stare nella Chiesa. Cercare di capire la volontà di Dio nei nostri riguardi e seguirlo.

4. Gli Atti che leggiamo oggi ribadiscono questo insegnamento. Pietro, senza timore, afferma: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini". Solo così si può ottenere da Dio quello che ha promesso per Israele: "conversione e perdono dei peccati". Pietro e tutti i discepoli sono ben consapevoli che questa testimonianza misura la sua verità quando si è "stati ritenuti degni di subire oltraggi per il nome" del Signore.

5. La fermezza di questa unità ha consentito al messaggio di Gesù di arrivare fino a noi. Il mistero della lettura dell'Apocalisse sembra riunire "il clamore di una moltitudine di angeli (...) in numero di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia" col numero di quanti, nei secoli dei secoli, seguiranno il Signore e testimonieranno la sua Divinità e la sua Misericordia. A questo Agnello immolato per la nostra salvezza "si prostrarono in adorazione", rappresentando i credenti di sempre.