Omelia (14-04-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Giovanni 21,7

"È il Signore!"
Gv 21,7


Come vivere questa parola?

Il racconto delle apparizioni sono l'unica traccia che abbiamo per decifrare qualcosa del mistero della risurrezione. La tomba vuota è prova di un corpo morto e poi sparito che i custodi notturni di quella tomba, gli unici possibili testimoni, vendendo la loro parola, dicono "sottratto", "rubato". Ma non sanno neanche loro quale sia la verità. Hanno visto, senza vedere... sopraffatti dal troppo nuovo, dall'indecifrabile.

Nelle apparizioni, invece, gli apostoli, anche loro qui unici testimoni, sono sopraffatti dalla normalità. Così normale da non sembrare vera. Ma così efficace da travolgere quel senso di scoraggiamento, di delusione, di morte che si portavano dentro dopo l'esecuzione di Gesù.

Dopo anni di vita randagia con il Signore, Pietro e i suoi sono tornati a pescare. Avevano lasciato quel mestiere per andare in giro a fare i pescatori di uomini, ma tutto si era rivelato inutile ed era svanito nel nulla. Come ora sembrano svaniti nel nulla i pesci che, nonostante i tentativi, non entrano nella rete. Una sorta di paralisi pervade la scena, al punto che se uno sconosciuto arriva e dà un consiglio: provate a destra!, Pietro, che è al massimo dello sconforto, non ribatte, anzi! esegue, senza accampare diritti di esperienza, di competenza...

E le cose cambiano, i pesci arrivano davvero, entrano in quantità esagerata nella rete. Questo strano ribaltarsi delle sorti apre gli occhi al più giovane, il discepolo che Gesù amava, che solo ora decifra nel profilo di quello sconosciuto il Signore. Lo annuncia e Pietro agisce, si muove, si getta in mare e lo va a incontrare. " È il Signore!". Davvero! Muti, gli apostoli lo circondano, muti, eseguono quello che egli chiede: " Portate un po' di pesce". Muti, ascoltano il loro stupore davanti a quella vita nuova, che risana la loro delusione, che rimette energia alle loro scelte. Pietro non tornerà più a pescare. Neanche gli altri. Iniziano a intravedere gli orizzonti della vita nuova e si muovono verso di essi. È la loro resurrezione!

Oggi, Signore, fa' che i nostri scoraggiamenti e i nostri timori si dissolvano alla tua presenza, accolta, amata, contemplata da noi che desideriamo amarti e riconoscerti.

La voce di un profeta del nostro tempo

Questo incontro narrato in Gv 21 ci rivela che unico è il Signore, unica l'eucaristia, unica la fede-conoscenza del Signore Gesù! A queste condizioni la missione della chiesa è fruttuosa: una missione guidata da Pietro in obbedienza al comando di Gesù, riconosciuto vivente grazie alla contemplazione che è ascolto e capacità di custodire nel cuore il suo amore.
Enzo Bianchi