Omelia (19-04-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Giovanni 6, 57

Colui che mangia me vivrà per me.
Gv 6, 57


Come vivere questa parola?

La parola scandalosa di Gesù colpisce i Giudei ( così Giovanni nel suo vangelo definisce gli oppositori di Gesù, quel gruppo composto da farisei, sadducei, leviti che amano provocarlo per cercare di accusarlo con le sue stesse parole): già dire che sarebbe disceso dal cielo era un azzardo, ma aggiungere che il pane metaforico di cui parla è la sua carne, è oltremodo inaccettabile.

Qui arrivano al culmine sia la durezza dello scontro con i Giudei, che l'esigenza della parola di Gesù.

Gesù propone una relazione che non prevede finzioni, che si fa compromesso. In molte lingue vicine la nostra la parola compromesso non ha prioritariamente connotazioni negative, non è sinonimo di rinnegamento, di accomodata conciliazione. Significa impegno, responsabilità che tocca sul vivo la persona, il suo corpo, la sua mente, il suo cuore, il suo tempo, i suoi averi, i suoi spazi. È il contenuto della nuova alleanza. Non si scaricheranno su sacrifici animali gli impegni di reciproco amore che legheranno Dio e le sue creature. Il sacrificio sarà spirituale, il corpo offerto quello di Gesù per primo e in lui quello di ogni credente, che offrendosi così a Dio, gli sarà gradito.

Oggi, nell'eucaristia ti accoglierò amandoti, Signore e desiderando di essere sempre più simile a Te, in Te.

La voce di un maestro di spiritualità

La capacità di "nutrirsi" di Lui, corrisponde alla capacità di compiere cose ritenute impossibili, è credere nelle possibilità di Dio e affidarsi totalmente a Lui.
B. Secondin