Omelia (14-04-2013)
Giovani Missioitalia
Mi ami tu? Discepoli imperfetti ma amati

La location è splendida: albeggia, il "mare" è calmo, i piccoli rumori della natura fanno intuire che un nuovo giorno sta per iniziare, il blu della notte si mischia all'arancio del mattino, c'è quasi il sole con ancora le stelle in cielo...che meraviglia!

Tutto bello se non fosse per il fatto che quella notte, in cui Pietro decide di tornare alla vecchia vita seguito da alcuni amici, non si pesca nulla. Esattamente come l'ultima volta in cui ci aveva provato. Era la mattina di tre anni prima circa e la dinamica era la stessa, un fallimento, l'ennesimo, icona di una vita che ha calpestato tutti i sogni lasciando solo insoddisfazione. Pietro conosceva bene il terribile sapore dell'infelicità, con Gesù era riuscito a costruire una vita nuova ma adesso il maestro non c'era più e lui si sentiva tremendamente solo.

Poi una voce dalla riva suggerisce un ultimo tentativo: "gettate la rete dalla parte opposta e troverete", è una promessa quasi... è un déjà vu...questa cosa è già successa per questo si fida, per questo cingendosi la veste si lancia in mare e nuota verso la riva con tutta la forza in corpo. Piange Pietro da quella notte tremenda in cui il Maestro è stato tradito, ma stavolta piange di gioia perché Lui non ha smesso di amarlo, perché con Lui la pesca va sempre bene, la vita ha sempre un senso. Non trova le parole, non osa dire nulla, si perde nel suo sguardo e sorride come un bambino. Poi quella domanda rivolta davanti a tutti: "Mi ami più degli altri?"

"Io ti amo Gesù ma ho paura. Vorrei poterti dire anzi gridarlo ai quattro venti quanto ti voglio bene e quanto voglio che tu non vada più via da me ma ho paura. Ho paura di non essere all'altezza, ho paura di tradirti ancora, ho paura di perderti a causa del mio orgoglio, ho paura che tu ti stanchi di me, ho paura di non avere più la tua comprensione amorevole. Ho paura di arrecare un danno alla tua evangelizzazione a causa del mio cattivo esempio, della mia contro testimonianza. Ho creduto di poter fare a meno di te ma mi sono reso conto che non è possibile una vita senza te. Ho avuto paura di averti perso per sempre e adesso che sei ancora qui non mi sento degno di tanto amore. Tu sai tutto Gesù, tu sai che ti voglio bene tantissimo, più di ogni altra cosa. Tu conosci le mie paure ma anche le mie forze, ti prego aiutami a rimanere saldo a te, unica Via della mia vita. Tramuta il mio lamento in danza, donami senno e discernimento per compiere sempre la tue vera e santa volontà. Grazie Gesù!"

"Seguimi Pietro, non temere!"

Alex Zappalà
Segretario Nazionale Missio Giovani