Omelia (12-04-2013) |
Riccardo Ripoli |
Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto Se andiamo in un ristorante e diamo uno sguardo alle stoviglie che i camerieri portano via dai tavoli, difficilmente vedremo piatti vuoti. In ognuno potremo osservare del cibo lasciato che verrà gettato via. Che vergogna vedere tanto spreco. E nelle nostre case non è forse la stessa cosa? Non buttiamo via ogni giorni avanzi di cibo ancora buono? Oggi, con la crisi economica che ci attanaglia, forse questo fenomeno è minore, ma purtroppo dove c'è abbondanza c'è quasi sempre anche tanto spreco. Risorse che potrebbero sfamare tante persone, cibo che per molti rappresenterebbe la possibilità di non andare a letto a stomaco vuoto. Sin da quando ero piccolo sono stato abituato a non buttare via nulla. Mia madre diceva sempre "quello che prendi poi lo devi mangiare" e quando proprio non ce la facevo più, mi brontolava e mi diceva "hai gli occhi più grandi dello stomaco" per farmi capire che spesso prendevo tanto cibo per golosità, senza fare i conti con la capienza della mia pancia. Sin dall'inizio del nostro cammino di Associazione abbiamo stabilito la regola che non si debba mai buttare via il cibo. Periodi di abbondanza o di carestia non ci hanno fatto cambiare parere su questa idea, abbinata a quella per la quale ciò che viene portato in tavola si mangia, anche se non piace, magari prendendone poco. Regole che sono difficili da insegnare ad un bambino che arriva da situazioni in cui, nonostante la povertà della famiglia, è abituato a mangiare solo quello che vuole, magari rimpinzandosi di merendine, e a buttare via quello che non gli va più. Le prime volte di ogni bimbo è una guerra, ma pian piano capiscono le ragioni e si adeguano, anche perché spesso dicono "non mi piace" senza mai aver assaggiato quel cibo. L'esempio dei bimbi che mangiano tutto e lasciano i piatti puliti educa anche quegli adulti che vengono da noi che, per non sentirsi in imbarazzo e sopratutto non essere un cattivo esempio per i nostri ragazzi, restituiscono i piatti completamente vuoti. L'educazione ad una sana alimentazione e sopratutto ai valori e ai principi parte dalle piccole cose, anche a tavola con il mangiare. Purtroppo siamo talmente abituati a sprecare, grazie al consumismo dilagante e ben supportato dai mille luccichii della pubblicità ingannevole e menzognera che promette miglioramenti della vita se compriamo il nuovo prodotto, che gettiamo alle ortiche tutto ciò che abbiamo. Figli che sprecano l'occasione di cibarsi dei valori della famiglia, ragazzi che abbandonano il lavoro per inseguire sogni irrealizzabili, mariti e mogli che lasciano il coniuge per volere sempre di più. Sprechiamo a non finire le occasioni che la vita ci fornisce, i doni che il Signore ci elargisce a piene mani. Egli trasforma le nostre minime risorse in abbondanza, ma noi come ringraziamento gettiamo per terra e calpestiamo i suoi regali. Pensate a quante case in vendita perché molte famiglie non possono pagare il mutuo. Non sarebbe forse stato meglio comprare vestiti meno costosi, non fare colazione al bar tutte le mattine, andare una volta in meno in vacanza, continuare a tenere il vecchio telefonino, piuttosto che non avere più una casa dove dormire? |