Omelia (14-04-2013) |
don Luigi Trapelli |
Giovanni 21,1-14 Credere in Gesù si collega non solo alla tomba vuota, ma per credere è necessario che Gesù si presenti ai suoi discepoli e si faccia riconoscere. In questo caso Gesù appare presso il lago di Tiberiade, in Galilea e quindi torna nei luoghi iniziali della sua missione. Vi sono sette discepoli, alcuni dei quali vengono citati per nome e al primo posto compare la figura di Pietro.I discepoli vanno a pescare, ma non prendono nulla in quella notte. E' ovvio il messaggio che traspare da tale evento: se non stanno attaccati a Gesù, i discepoli non possono ottenere nulla. Al mattino, all'alba e quindi non più di notte, i discepoli incontrano un personaggio sulla riva, ma non sanno che è Gesù. E' ovvio il contrasto tra la notte e il mattino.Gesù non chiede del pesce, ma se hanno qualcosa da mangiare e, davanti alla risposta negativa, li invita a gettare la rete sul lato destro della barca. I discepoli si affidano allo sconosciuto e la rete si riempie di una quantità enorme di pesci. A quel punto il discepolo che Gesù amava ( Giovanni) dice: "E' il Signore!". Subito dopo Pietro compie un gesto strano.Infatti è nudo ma, prima di tufffarsi in acqua per andare incontro a Gesù, indossa la sopravveste o meglio si strinse la sopravveste per poter poi meglio nuotare. Anche perché non poteva presentarsi nudo di fronte a Gesù! Per Pietro questo è anche il primo incontro faccia a faccia con Gesù dopo il tradimento, per cui nutriva ancora una certa vergogna. Tuttavia vuole incontrare Gesù a tutti i costi. Non sappiamo nulla, però, di tale incontro. Dopo che i discepoli hanno riconosciuto Gesù, notano sulla spiaggia un fuoco di braci con del pesce sopra e del pane. Simon Pietro trae da solo a terra la rete piena di pesci e si comporta proprio da capo del gruppo dei missionari e in seguito Gesù lo incaricherà di pascere le sue pecore. I pesci sono 153, forse con l'idea dell'universalità, però non sappiamo il motivo preciso. La rete non si rompe e questo significa l'unità della Chiesa e dell'umanità. Gesù poi invita i discepoli a mangiare con lui e nessuno osa chiedergli chi è, perché tutti ormai sanno che è il Signore. Chi crede non ha più bisogno di porre domande al Signore. Lo stesso pasto evidenzia la ritrovata comunione tra Gesù e i discepoli e significa che Cristo è sempre presente nella Chiesa. E' chiaramente un incontro eucaristico. Giovanni precisa che questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli dopo essere stato risvegliato dai morti dopo l'incontro con la Maddalena e i suoi discepoli. Vorrei chiudere con due idee di fondo. La prima è che i discepoli di allora e di sempre senza Gesù non possono mai costruire nulla. La seconda idea nasce dal fatto che Gesù risorto cammina sempre con noi e, forse, basterebbe aprire maggiormente i nostri occhi per proclamare con Giovanni: " E' il Signore!" Buona domenica a tutti voi. |