Omelia (20-04-2013)
Riccardo Ripoli
Forse anche voi volete andarvene?

Gli amici si vedono nel momento del bisogno.
Avete visto quante persone vi sono vicine quando le cose vanno bene, quando siete allegri e sorridenti, pieni di energia e vitalità, spiritosi, senza problemi a spendere. Ma quante vi sono accanto nel momento del bisogno? Chi è disposto a sopportare la tristezza che aleggia in voi? Chi vi tiene la mano se soffrite o avete paura? Chi vi consola se perdete il lavoro o se dovete subire un processo? Tutti si allontanano dalla tristezza, quasi fosse una malattia infettiva senza cura.
Perché molti politici parlano a mezzi termini e non sono chiari sulle cose che vogliono? per la paura di perdere consensi. Spesso non prendiamo posizioni per timore che la gente ci possa giudicare o allontanare.
Dico sempre ai miei ragazzi che la qualità di un rapporto è molto più importante della quantità di amici che si possano avere. A cosa varrebbe avere cento amici che ogni giorno ti cercano perché sei l'anima della compagnia, ma poi quando hai un momento di tristezza ti girano tutti le spalle?
Prima che morisse la mia mamma ero pieno di amici, la mia casa era un luogo dove si faceva una festa quasi tutte le settimane, varcavano la porta gli amici degli amici e tutti erano accolti con grande gioia. Tutti bravi ragazzi, ben educati, con bei valori. Il giorno del funerale la chiesa era invasa da persone di tutte le età ed ero attorniato da tutti coloro che mi conoscevano. Ma il giorno dopo tanti di loro avevano da fare, e così il giorno dopo ancora, ed il sabato successivo, i giorni di festa. Pian piano si erano defilati tutti. La mia casa non era più aperta alle feste e c'era aria di tristezza. Certamente stavo attraversando un momento non facile della mia vita ed ero molto difficile da trattare.
Le disavventure, la tristezza, gli ostacoli costituiscono nel nostro percorso un filtro attraverso il quale in pochi decidono di passare.