Omelia (11-04-2004) |
don Marco Pratesi |
Pasqua di Gesù, centro della storia (Il commento si riferisce a Luca 24,1-12) Alle donne ancora smarrite e incerte su che cosa pensare, i due uomini in vesti sfolgoranti rivolgono un invito ben preciso: "Ricordatevi di come Gesù vi parlò in Galilea: bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato ai peccatori, fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno". C'è un invito a fare memoria di quello che Gesù aveva detto circa il suo destino e quindi a riconsiderare tutta la vicenda di Gesù nel suo complesso. Rileggere tutta la storia di Gesù, la sua attività e il suo insegnamento, alla luce della croce e, ultimamente, della risurrezione. Le donne devono cogliere tutto questo come un'unità intimamente coerente. L'attività e l'insegnamento non possono essere comprese adeguatamente senza considerare la croce e la risurrezione. E queste ultime non possono essere capite senza ricorrere alla parole di Gesù e ai suoi miracoli. Si tratta di un complesso unitario, che è poi il progetto di Dio: a questo Luca allude quando dice: "bisognava", era necessario che tutto andasse così. Nell'apparizione ai discepoli di Emmaus e in quella sucessiva agli apostoli Gesù in persona ripete la stessa cosa, integrando ulteriormente nella sintesi la Scrittura anticotestamentaria: anche la storia precedente conduceva a questo. Questo invito è rivolto ad ogni discepolo, ad ognuno di noi: fai memoria della vicenda di Gesù, considera la sua storia nel suo complesso, cerca una chiave di lettura unitaria di quello che ha detto e vissuto. Questo è fondamentale. Perché? Perché trovare la chiave di lettura della storia di Gesù di Nazareth significa trovare la chiave di lettura della nostra storia e di tutta la storia, trovare il significato profondo delle cose (Giovanni direbbe il Logos). E' importante trovare alla mia vita un significato unico, perché altrimenti resterò sempre diviso, frammentato, disgregato, sballottato. Se in famiglia vivo un significato, al lavoro un altro, in chiesa un terzo, nello svago un quarto etc..., io non posso essere una persona pacificata, non posso fare della mia vita qualcosa che esprima davvero me stesso. Tanto più questo vale oggi, bombardati come siamo da messaggi che ci tirano da tutte le parti, che ci fanno a pezzi. Devo fare continuamente memoria di Gesù e della sua storia. Come? In vari modi, ma certo la vita cristiana prevede un mezzo particolare per questo: l'Eucarestia. "Fate questo in memoria di me". La Messa è il memoriale del Signore, della sua Parola e della sua Pasqua. Lì possiamo trovare la luce che illumina la nostra vita. Illuminato da questa luce e sostenuto da questa memoria della Pasqua, io posso rischiare di essere me stesso senza mimetizzarmi in mezzo alla massa che dà sicurezza, senza ripararmi dietro il gruppo. O Signore, concedici di trovare nel tuo mistero pasquale la chiave della nostra vita e di incontrarti vivo nella Messa domenicale. Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia esperienza della Pasqua di Gesù, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente. Al Padre Nostro: Chiediamo al Padre che il suo progetto di salvezza si realizzi per ciascuno di noi e per il mondo: Buona Pasqua! |