Omelia (02-06-2013) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Commento su Genesi 14,18-20; Salmo 109; Prima Corinzi 11,23-26; Luca 9,11-17. Questa solennità ci ricorda che l'Alleanza che Dio ha fatto con noi è una cosa concreta, che passa nella quotidianità simboleggiata dal pane e dal vino. La Bibbia dà importanza ai valori "simbolici" ed è in quest'ottica che si colloca il racconto di Melchisedek, re di Salem. Su questa festa si possono dire tante cose, che vanno dalla tradizione, alla devozione all'intimismo (processioni, culto e preghiera personale). A noi sembra però importante mettere in evidenza l'aspetto del dono, presente in tutte e tre le letture. Il re di pace, Melchisedek, non fa cose strampalate o eclatanti, ma offre semplicemente pane e vino, con una benedizione (rendimento di grazie, lode). Paolo trasmette ciò che a sua volta ha ricevuto. Luca nel presentare la moltiplicazione dei pani mette sulla bocca di Gesù le seguenti parole: "date voi stessi da mangiare". I discepoli risposero "non abbiamo che cinque pani...". Ma qui comincia l'avventura dei discepoli (Chiesa): li fanno sedere per gruppi, si organizzano e offrono a Gesù l'occasione di operare il miracolo. Alla fine tutti mangiarono e si saziarono e avanzarono ancora 12 ceste a significare che il dono è mai sterile e non si sa dove va a finire, ma c'è e porta frutto. Questo racconto ci ricorda anche che Gesù non condivide l'opinione di chi intende lavarsi le mani dei problemi ed è pronto a "congedare" chi ha bisogno, ma al contrario ci invita a provvedere, dicendoci chiaramente che spetta a noi fare la nostra parte, affinché ci sia condivisione e partecipazione a tutti i livelli, familiare, sociale, comunitario. Egli attende sempre la collaborazione delle sue creature: i cinque pani e i due pesci sono il segno del contributo umano. Le letture di questa domenica, festa del Corpus Domini, ci fanno anche comprendere che la Chiesa nasce dall'Eucaristia e nell'Eucaristia, perché l'Eucaristia è l'incontro tra l'Amore di Cristo e l'umanità che diventa una cosa sola con Lui. Però l'Eucaristia non è credibile se rimane un rito, il ricordo di un fatto successo duemila anni fa, ma deve trasformarsi in una "scuola di vita", in una proposta di amore che coinvolge tutta la nostra vita: deve renderci disponibili ad amare il prossimo, fino a dare la nostra vita per gli altri, seguendo l'esempio che Gesù ci ha dato. Per la riflessione di coppia e di famiglia: - Come coniugi siamo coscienti che nonostante tutto siamo un dono l'uno per l'altro? - Come genitori il figlio è un diritto o un dono? - Se è un dono che significato esso ha per la società, la comunità, per Dio, per se stesso? Don Oreste, Anna e Carlo - CPM Torino |