Omelia (30-04-2013)
Riccardo Ripoli
Vi lascio la pace

Tanto è il rancore che fluttua nell'aria. Musi lunghi, pensieri negativi, propositi di vendetta sono propri di moltissime persone. Basta un niente per farci arrabbiare, per giudicare male, per contrariarsi e mettere al confine del nostro cuore chiunque ci abbia fatto un torto, anche un piccolo screzio. Nella vita si allacciano rapporti con le persone, poi ci si divide per futili motivi o per scelte di vita diverse e quando ciò accade resta sempre un po' di malumore, se non addirittura un certo odio verso chi, a torto o a ragione, si è allontanato da noi. Con il passare degli anni si accumula tanta polvere dentro noi, tale da coprire i sentimenti. Ci facciamo più cupi in viso, abbiamo meno desiderio di conoscere gente per paura di essere traditi, offesi, abbandonati. Man mano che cresciamo la nostra lista di proscrizione aumenta e sono tante le volte che siamo costretti a cambiare marciapiede per non incrociare lo sguardo di qualcuno.
Ma smettiamo. Facciamola finita di essere così ipocriti. Tante volte ci hanno tradito e chissà quante altre siamo stati noi a tradire, abbandonare, offendere, magari anche senza volerlo. Ed allora? Cosa dovremmo fare? Chiuderci in noi stessi? Smettere di amare, di accogliere, di voler bene?
Seguire il Vangelo, che in molti avversano, ci renderebbe la vita più semplice e più bella.
Chiudete gli occhi per un istante e pensate a tutte le persone che avete conosciuto, amici delle elementari, delle medie, delle superiori, compagni di viaggio, fidanzati, teneri amori adolescenziali, parenti vicini e lontani, sacerdoti, professori, assistenti sociali, genitori di altri bambini, allenatori, compagni di sport, amici di amici.
Ci avete pensato bene? Avete fatto una lista mentale?
Mamma mia quanti sono. Un'infinità. Ecco, ora pensate se con tutti loro aveste un buon rapporto, pensate a come sarebbe bella la vostra vita, a quanto aiuto potreste dare a quelli di loro che sono in difficoltà e quanta solidarietà potreste ricevere da chi abbia la capacità di aiutarvi. Pensate a quanti sorrisi ricevereste e donereste anziché nascondervi dietro una maschera di rancore quando li incontrate o qualcuno vi parla di loro.
Gesù ci ha lasciato un messaggio di pace. Pace, capite questa parole nella sua essenza? Pace significa perdonare, chiedere scusa, sorridere, accogliere, amare chiunque, anche chi se ne è andato sbattendo la porta, anche colui che ti ha fatto del male togliendoti la gioia, anche l'assistente sociale che ha agito nei confronti di un bambino in affidamento in modo per te non idoneo.
Pace significa "pace verso tutti ora e sempre" e non "voglio bene a chi non mi fa del male e odio chi mi osteggia chi si allontana da me".
"Pace" va a braccetto con "perdono", se non impariamo a perdonare chiunque, come possiamo pensare di essere perdonati per i nostri errori? Se non siamo i primi a cercare di vivere in pace con tutti, come possiamo sperare di vivere in pace?