Omelia (11-05-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Atti 18,26 Apollo cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio. At 18,26 Come vivere questa Parola? Un quadretto di autentica testimonianza cristiana. Al primo posto gli interessi del Regno di Dio che vanno perseguiti con distacco personale e zelo apostolico. L'arrivo di Apollo, la sua parola accalorata e convincente non suscitano gelosia nei due coniugi, Priscilla e Aquila, anch'essi vivacemente impegnati per la diffusione del vangelo. Lo ascoltano, ne colgono le lacune, ma non per puntare il dito, denigrarlo e così sminuirlo nell'opinione pubblica nel timore di perdere a loro volta prestigio. Tutt'altro: lo chiamano da parte e gli espongono con maggior chiarezza il pensiero di Cristo, perché possa con maggior profitto mettere a servizio di Dio i propri doni. E quando Apollo manifesta il desiderio di recarsi in Acaia, lo incoraggiano e gli preparano la strada predisponendo i cuori dei fedeli di là ad accoglierlo. Papa Francesco, in un suo discorso, ha invitato a snidare dal cuore gli idoli che ciascuno si crea, magari senza averne piena coscienza. Tra questi idoli ha nominato anche la volontà di prevalere sugli altri, di affermarsi conquistando ammirazione. Mali oscuri che si insinuano con facilità nell'intimo dell'uomo e ne inquinano le più nobili intenzioni, vanificano il lavoro apostolico, svuotano le parole con la controtestimonianza di una vita incoerente. Aquila e Priscilla ci insegnano proprio il contrario: se al centro c'è Dio, non c'è più posto per l'io. E il vedere qualcuno che ne serve con proficuo la causa, genera gioia e non gelosia, spinge ad aprire la mano in un generoso gesto di amichevole aiuto e non a stringere il pugno per trattenere egoisticamente quanto a nostra volta abbiamo ricevuto dalla bontà divina perché lo gestissimo con intelligenza e generosità. Aiutami, Signore, a scoprire e a snidare gli idoli che nascondo nelle pieghe del mio cuore. Soprattutto rendimi testimone appassionato di te, del tuo amore e non accanito custode di un inconsistente prestigio personale, conquistato magari nel nome dell'apostolato. La voce di un grande papa Uomo del nostro tempo! Cristo ti libera dall'egoismo per chiamarti, alla condivisione ed all'impegno alacre e gioioso per gli altri. Beato Giovanni Paolo II |