Omelia (09-04-2004) |
mons. Antonio Riboldi |
Giorno del dolore La Chiesa oggi pare si chiuda nella riflessione per quanto è avvenuto quel venerdì santo, prima nello strazio subito da Gesù nel disprezzo, nella flagellazione, nella incoronazione di spine, nel salire il Calvario con sulle spalle la croce, su cui doveva essere inchiodato, come fosse "la feccia degli uomini", e non il Figlio di Dio. Tutto questo la Chiesa lo celebra nel pomeriggio, con quella azione liturgica che sembra voglia ripetere a noi il venerdì di Gesù; dalla lettura della Passione, alla adorazione della croce, alla preghiera per tutto il mondo. Con voi voglio vivere queste giorno di tristezza, con Maria, pregando così: "Quest'oggi, o Signore, vorrei stare con tua madre, che è diventata anche mia madre, perché Tu l'hai affidata a me e io sono stato affidato a lei proprio da te: "Donna ecco tuo figlio": "Ecco tua madre" dice a Giovanni, per capire il dolore, per vivere il dolore, per fare del dolore un dono, il dono più grande dell'amore, come è stata la tua vita data per noi sulla croce. Sì, Gesù, sei ancora in croce oggi. E come! Sei sulla croce di milioni di affamati, che alzano le loro braccia verso di noi e sembrano immobili crocifissi, immolati dal nostro egoismo. Sei sulla croce di tanti drogati, con i loro parenti; sei sulla croce di tanti carcerati, di tanti che subiscono violenza, crocifissi dalle nostre mille contraddizioni, come fosti Tu. Tu sei sulla croce di tanti ammalati che implorano salute, o almeno conforto: di tanti anziani che sono soli, crocifissi dal loro essere alle soglie della morte, colpevoli solo di. avere dato ai loro cari tutto, come hai fatto Tu. Tua Madre ha saputo raccogliere il tuo amore e il tuo dolore. Si è fatta "crocifiggere" come Te: senza ribellarsi, come Te, perché l'amore non conosce ribellioni: è dono. Un silenzio che è amare l'altro fino a vivere la crocifissione del Figlio come fosse sua. Fammi vivere, Maria, tutte le croci del mondo, come fossero mie! Fammi capire che avrò pace quando l'avrò persa perché gli altri l'abbiano. Fammi capace di dare la vita, giorno per giorno, per i miei fratelli: sicuro che questo dare la vita, giorno per giorno, è la sola via per averla in abbondanza, come ha fatto Tuo Figlio, nostro Signore. E rendimi capace, con la fede e l'amore, di stare anch'io sotto la croce, ogni giorno, per piangere i miei errori e tornare ad essere purificato nel perdono, per sentire la gioia del tuo abbraccio di Mamma!" |