Omelia (11-04-2004) |
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Segni del Risorto La Pasqua è soprattutto la festa della fede in Cristo risorto. Non esiste fede cristiana se non è prima di tutto fede in Cristo morto e risorto. Questa fede è bene ferma in noi? Per credere noi abbiamo bisogno di segni: - I primi discepoli: nonostante le affermazioni di Cristo, i suoi discepoli non erano mai arrivati a credere che, dopo essere crocifisso e sepolto, l'avrebbero visto ritornare di nuovo vivo. Per Pietro e Giovanni, come per le pie donne, è stato necessario il "sepolcro vuoto". Tommaso poi vorrà vedere con i suoi occhi e toccare con mano le sue piaghe. Anche oggi sono necessari dei segni, perché si rafforzi la fede dei credenti e perché siano attirati e conquistati a Cristo gli uomini ai quali questa fede è proposta. Quali saranno questi segni? - Il segno dell'unità: Come si può attribuire un qualche valore a testimonianze contrastanti e perfino contraddittorie? Da ciò la necessità di vedere tutti i cristiani, riuniti attorno ai loro capi, il papa e i vescovi, dare al mondo la testimonianza luminosa di un'unica fede senza incrinature e senza riserve. - Il segno della carità: La religione del Vangelo è la religione dell'amore. Essa si riassume tutta in questo comandamento: "Ama Dio, Padre tuo, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima! E per amore di Dio, ama gli uomini, tuoi fratelli, come te stesso". Se i cristiani si impegneranno a vivere uniti come fratelli, le loro comunità eserciteranno un'attrazione irresistibile: "Guardate come si amano!", diranno anche oggi. |